ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su NUOVOQuotidianodi Puglia
(LECCE CRONACA       Pag.    14 )
Domenica 16 aprile 2006

di LEDA CESARI

 

 

 «Obbligati a intervenire per quell'uomo isolato»


 

La morale è presto detta: «Spesso i politici sono presentati come autentici perdigiorno. La storia di Gioacchino Basile insegna che non sempre è così, e che la Politica, a volte, riesce a fornire risposte efficaci». Tanto più che Alfredo Mantovano, indiretto protagonista di "A voce alta", si schermisce: «Fu Ottaviano Del Turco a vedere Basile in televisione. Un uomo disperato, sull'orlo del suicidio, perché infinitamente solo nella sua battaglia contro la mafia. Del Turco lo registrò, mi consegnò quella videocassetta e mi disse: facciamo qualcosa per quest'uomo. Evidentemente la politica è in grado anche di fornire risposte importanti».

Com'è nata l'idea di questa fiction, senatore?
«Da una chiacchierata con i suoi autori che hanno troVato interessante il racconto di quella vicenda risalente al '98, quando ero componente della Commissione parlamentare antimafia e coordinatore della cossione appalti. Così mi hanno chiesto di incontrare Basile, che vive in una località del Nord con la sua, famiglia. Così è Stato. Hanno quindi cominciato a scrivere la sceneggiatura con lo stesso Basile ed io, su richiesta, ho fornito consulenza».

La miniserie tv ricalca con fedeltà i fatti per come si sono svolti?
«Be', si tratta di una storia così bella che francamente c'è stato poco da fantasticare. Una vicenda umana così toccante, con quest'uomo che si ritrova tutti contro, perfino il, sindacato di cui fa parte... Viene licenziato dai Cantieri di Palermo, per cui lavora, ed espulso dalla Cgil, anche se a conclusione dell'inchiesta viene "riabilitato dalsindacato e riassunto simbolicamente da Fincantieri. E il suo coraggio serve a far sì che la magistratura riesca a mettere sotto processo i boss del quartiere».

Una vicenda che non lascia indifferenti insomma.
«E che insegna due cose. Primo, che politici sono tratteggiati sempre come perdigiorno ma a volte non è così: in questa storia il successo dello Stato è il successo del Parlamento. Basile ha potuto affidarsi allo Stato perché Del Turco, presidente della Commissione parlamentare antimafia, raccolse il suo grido di dolore».

Secondo, che quando si mettono da parte le divergenze ideologiche per un fine comune i risultati arrivano sempre.
«Sempre».

Compresa la fiction che la vede protagonista, anche se per il tramite di Antonio Serrano.
«Ma non è la prima volta,sa? Perché' già in passato uno dei miei libri,-"Testimone a perdere", ha fornito lo spunto per una fiction andata poi in onda su Canale 5. Il protagonista era Raul Bova, il titolo della fiction "Il testimone"».

Vorrà dire che la terza volta vedremo direttamente il senatore Mantovano, sullo schermo.
«Per carità, ho altre ambizioni».


    

 

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