ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su nuovo Quotdiano di Puglia
(Sezione:  ATTUALITA'  Pag.     )
Martedì 11 Marzo 2003

di NICOLA QUARANTA

«E la crociata partì da San Vito»

Tano Grasso: «Nel '91 la mia prima volta qui»


La Carovana dei camper antiracket ha fatto tappa ieri anche a San Vito dei Normanni, la città delle "cento bombe", come ha ricordato nel suo intervento Tano Grasso, riferendosi agli attentati intimidatori messi a segno proprio a San Vito nell' arco di un solo anno: il 1991, la stagione più buia nella storia della comunità sanvitese. A 12 anni di distanza dalla sua prima visita ufficiale nelle vesti di fondatore dei movimenti antiracket, Grasso è tornato ieri in quella che fu sì la città delle cento bombe, ma che grazie al coraggio mostrato dalle istituzioni locali e dalla società civile seppe reagire e ribellarsi alla "legge" del pizzo, favorendo all' epoca la cattura da parte delle forze dell'ordine di una potente organizzazione locale dedita alle estorsioni.

"La nostra Carovana non poteva non fare tappa a San Vito ha sottolineatO nel suo intervento Grasso - Ricordo la sera in cui, nel dicembre del 1991, pressato e sollecitato dall'allora sindaco Rosa Stanisci, decisi di partecipare ad una manifestazione pubblica antiracket programmata dal Comune. Proprio quella sera, proprio nei minuti in cui, insieme al sostituto procuratore Michele Emiliano eravamo impegnati a diffondere il valore e l'efficacia della cultura della denuncia quale unica via di uscita dalla morsa delle estorsioni, due bombe esplosero in due punti diversi della città. In quei momenti, rivolgendomi a Rosa Stanisci, trovai la forza per prometterle ed assicurarle che quelle bombe sarebbero state le ultime ad esplodere a San Vito. Ed in effetti così fu. Da quella sera, proprio a San Vito, il nostro movimento, uscito per la prima volta fuori dalle piazze della Sicilia, iniziava ad assumere valenza nazionale, trovando terreno fertile tra gli stessi commercianti sanvitesi, calpaci con coraggio e con forza di rialzare la testa".

Ad ascoltare l'intervento di Tano Grasso, nella Sala consiliare del Municipio di San Vito, c'erano ieri, insieme al sindaco Vito Masiello, i massimi responsabili provinciali dell'ordine pubblico, dal prefetto Giuseppe Amoroso al Questore Pietro leva. C'erano alcuni parlamentari brindisini: da Rosa Stanisci a Luciano Sardelli e Pino Specchia. E c'era il sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano, al quale il presidente nazionale del la Federazione nazionale delle associazioni antiracket e antiusura, Lino Bosà, ha rivolto un appello: "Qualsiasi ipotesi di depenalizzazione - a partire da quella in discussione in parlamento, della quale andrebbero a beneficiare quei direttori di banca che fossero accusati di indirizzare i propri clienti verso organizzazioni criminali dedite all'usura - avrebbe effetti devastanti", ha tuonato Bosà. "Condivido tali preoccupazioni - ha risposto Mantovano - Posso assicurare che su questo tema le posizioni all'interno del Governo sono tuttaltro che unanimi. E per questo escludo che le proposte di depenalizzazione paventate per reati di questo tipo troveranno mai i consensi necessari per essere approvate e quindi attuate". Poi lo stesso Mantovano ha aggiunto: "Nella lotta alle estorsioni occorre, per favorire le denunce, che tutti recitino fino in fondo la loro parte, a partire dalle assocìazioni di categoria, con le quali, non a caso, abbiamo firmato, nel corso di un vertice tenutosi al ministero, un protocollo d'intesa teso a sconfiggere la cultura del silenzio". I camper delle associazioni antiracket al termine della cerimonia hanno ripreso la loro marcia, diretti verso Potenza.


 

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