ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su nuovo Quotdiano di Puglia (Sezione: ATTUALITA' Pag. ) |
Martedģ 11 Marzo 2003 |
G.A Le tappe salentine della carovana della Federazione preieduta dal parlemenatre sicialiano, presente il sottosegretario Mantovano «Racket spietato, economia a terra»
"Viviamo una fase in cui vi č un potenziamento dell'attivitą mafiosa sul territorio, ma sopratttitto sono asrischio l'economia e lo sviluppo del Sud, se non sussistono le condizioni per assicurare la libertą dell'imprenditore. Se non si sta attenti si metterą una pietra tombale sul Mezzogiorno". Lo ha detto Tano Grasso, presidente onorario della Federazione antiracket italiana, nel corso della cerimonia per la tappa a Lecce della carovana antiracket. Per Tano Grasso, occorre una svolta richiesta "dalla condizione drammatica in cui vivono gli imprenditori del sud, purtroppo soggetti a condizionamenti mafiosi". Grasso ha anche voluto porre l'accento sul sistema bancario italiano. "Oggi il problema della questione bancaria č quello del credito nel Mezzogiorno". Per il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, "la lotta al racket dell'usura e delle estorsioni non puņ essere lasciata nelle mani di pochi ma necessita del sostegno di tanti, dalle istituzioni agli imprenditori alle banche". E, ancora: "Nella lotta al racket serve un esercito; non dobbiamo vincere una battaglia, ma dobbiamo vincere la guerra". Un esercito del quale fanno parte pure "gli imprenditori che resistono al racket" i quali "vanno sostenuti innanzitutto dalle amministrazioni locali", ma del quale devono far parte anche le banche con comportamenti adeguati. "E' importante - ha detto Mantovano - che gli istituti di credito recitino una parte non soltanto sul fronte dell'isura, ma anche su quello dell aprevenzione del recket". "continua ad accadere - ha notato - che i primo a farsi vivo dopo la richiesta estorsiva č l'istituto di credito ch erevoca l'affidammento al destinatario della richiesta estorsiva. Per fortuna sono casi limitati" Il sottosegretario ha ricordato le vaire iniziative intraprese dal ministero dell'Interno che ha coinvolito in prima linea le associazioni antiracket, e in particolare con il protocollo del 16 luglio del 2002. Un intesa - ha ricorsato - sottoscritta tra gli altri dal ministro Pisanu, dallo stesso sottosegretario, da dirigenti di Confindustria, COnfartigianato, Confagricoltura, da Tano Grasso per le associazioni antiracket. "Ho la sensazione - ha detto Mantovano - che quel protocollo sia rimasto nei palazzi romani. L'impegno che possiamo prendere concordemente č di trasferirlo a livello regionale, provinciale, locale". Esso prevede tra le altre coses la sospensione dall'iscrizione all'associazioine di colui che non denunxcia di aver subito una richiesta estorsiva e la rimozione dagli incarichi direttivi delle assocciazioni di categoria di quanti abbiamo ricevute richeiste estorsive e non le abbiamo denunciate. Per Lino Busą, presidente della Federazione italiana associazioni antiracket (Fai), occorre sblocccare i fondi previsti dal 2002 per Fondazioni antiusura e Confidi per consentire agliimprenditori di non cadere nelle mani di usurai ed estortori. "Per la prevenzione dell'usura - ha detto Busą - ci sono 100 miliardi di vecchie lire disponibili gią dal 2002, che devono essere concessi a fondazioni antiusura e Confisi per poter fare attivitą di prevenzione". Per Busą, le denuncie per estorsione sono in calo del 9%, le domande delle vittime per i risarcimenti nel 2001 erano state 480, nel 2002 sono state 193. Esprimendo il plauso per l'iniziativa, l'on. Ugo Lisi ha detto: "Le istituzioni fanno la loro parte, si auspica sempre un maggiore raccordo e relativo aiuto alle vittime del racket che non si devono mai sentire abbandonate dallo Stato". Lisi ricorda al riguardo l'iniziativa dei deputati di AN, firmatari lo scorso anno di una proposta di legge "per agevolare l'accesso al credito bancario delle piccole e medie imprese anche tramite strumenti finanziari innovativi".
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