ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Il Quotidiano di Calabria
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Lun 1 AGO 05

 

 

 Mantovano: « E ora subito la riforma dei servizi»

 


 

ROMA- Diventa operativo il pacchetto di misure per combattere il terrorismo approvate in tempi velocissimi dal Parlamento. Dopo il via libera definitivo di Montecitorio, sabato, il decreto sicurezza e' stato promulgato dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale diventa quindi legge. Tra le novita' che introduce la possibilita' di usare anche i militari, che non avranno funzioni di polizia giudiziaria, ma potranno effettuale controlli e perquisizioni su cose e su persone.

Le espulsioni delle persone sospettate di favorire l'organizzaione di gruppi e attivita' terroristiche saranno piu' facili, e il fermo di polizia per l'identificazione e' stato prolungato da 12 a 24 ore. Sta suscitando qualche protesta ma soprattutto molte perplessita' la norma che inasprisce le pene, fino a due anni di carcere, per chi circola in luoghi pubblici con il viso coperto.

Un provvedimento voluto dalla Lega contro il "burqa" (rarissimo in Italia), che viene pero' criticato, anche dalle stesse donne musulmane che vivono in Italia, come un attacco gratuito e xenofobo che non c'entra nulla con la lotta al terrorismo.

Il pacchetto Pisanu da' un nuovo strumento a Sisde e Sismi, quello di effettuare intercettazioni preventive considerate indispensabili per la prevenzione di attivita' terroristiche, su autorizzazione, pero', del procuratore generale di Corte d'appello.

Ora pero', sull'onda del consenso di maggioranza e opposizione alle misure per la sicurezza e al clima di concordia in parlamento si fa strada la possibilita' di approvare una riforma complessiva dell'intelligence. Il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, An, auspica che "la legislatura si chiuda con la riforma dei nostri servizi: era urgente gia' tre anni fa, lo e' ancora di piu' oggi, alla luce dell'aumentata minaccia terroristica".

"Tutti i direttori dei servizi", ha sottolineato Mantovano, "vogliono un servizio unico con piu' sezioni, innanzitutto per risparmiare risorse sulle spese fisse". "Cosi' ci sarebbero economie tali", ha aggiunto, "da rendere probabilmente superflua un'integrazione di risorse economiche del settore, viceversa necessaria per affrontare l'accresciuto livello di minaccia terroristica". Mercoledi' scorso, parlando al Senato, il ministro Pisanu ha detto che, dopo gli attentati di Londra, il Ciis (Comitato interministeriale per le informazioni e a sicurezza), ha invitato i servizi segreti a favorire la mobilita' del personale e ad acquisire "professionalita' avanzate". Per esempio, esperti di lingue arabe e informatica in sostituzione di professionalita' "obsolete".

Secondo Mantovano "c'e' l'esigenza di adeguare tutto il sistema allo scenario che e' completamente cambiato rispetto al 1978, anno della legge che regola ancora oggi il settore dell'intelligence".

Su questo, a suo parere, c'e' "una condivisione ampia in parlamento", ad esempio, il presidente del Copaco Enzo Bianco e il senatore ds Massimo Brutti si sono gia' espressi in questo senso. Nel centrodestra ci sono pero' opinioni diverse sulla riforma degli 007, a partire dalle perplessita' del ministro della Difesa Antonio Martino, contrario al servizio unico


    

 

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