di ALFREDO ANCORA Alfredo Mantovano «Quanto è accaduto nei seggi? Elimineremo la tessera elettorale e utilizzeremo il voto elettronico. Ma ora si rispetti la legge»
«Poteri forti, fate i nomi come i feci a Gallipoli»
Chiuso il capitolo Lecce, ora ci saranno due anni di tranquillità elettorale, durante i quali si metteranno a punto le strategie per il prossimo appuntamento: le Provinciali e le Europee del 2004.
Sottosegretario Alfredo Mantovano, Adriana Poli Bortone ha ottenuto una grande vittoria, nonostante le tante polemiche che hanno preceduto la campagna elettorale.
«La vittoria a Lecce è nei numeri, e non ha bisogno di alcun commento. Una vittoria che si accompagna ad un risultato positivo nazionale e ancora più positivo in Puglia. Non capisco di quali polemiche lei parli».
Di quelle che hanno accompagnato la formazione delle liste e poi il piano parcheggi, il piano commerciale...
«Sulla formazione delle liste il risultato elettorale dà ragione ai partiti. Per An si facevano previsioni catastrofiche che sono state smentite dai fatti, i quali dimostrano come la coerenza paghi, e questo vale per Lecce e per l'intera provincia. I nostri amministratori debbono avere un collegamento organico col partito che non si limiti al momento elettorale. An non è una formazione anarchica, e questo vale per tutti».
Lei si riferisce al motivo per cui Ennio De Leo non fu messo in lista?
«Non voglio fare nomi, non è il caso. Quello che conta è il risultato ottenuto che premia le nostre scelte. Quanto poi alle altre polemiche, come quelle sui parcheggi, ritengo che la gente sia più matura di chi la rappresenta e sa distinguere fra polemiche pretestuose e problemi seri. Posto che in 4 anni a Lecce non siamo passati dall'inferno in paradiso, è doveroso dare atto che sono stati fatti dei passi avanti significativi e il voto ne è la certificazione»
.Si è parlato dell'appoggio che i poteri forti hanno dato alla Poli.
«Attribuire un risultato del 70% ai poteri forti è semplicemente ridicolo. Credo che in politica bisogna saper perdere, più che vincere, e io parlo con cognzione di causa. Se si denuncia la presenza di poteri forti non basta usare una formula generica, bisogna fare nomi e cognomi, come io feci a Gallipoli. Lì anche le pietre conoscevano i nomi di chi appoggiò D'Alema, e personalmente ho citato il direttore De Bustis e l'Università di Lecce col suo vecchio e nuovo rettore. Se Maritati ritiene che la vittoria della Poli sia dovuta all'appoggio dei poteri forti, faccia nomi e cognomi. E dica anche che i poteri forti sono sempre una brutta cosa, sia a Lecce che a Gallipoli. Un po' di coerenza non guasta».
Forza Italia è divenuto il primo partito della città, An si consola nei quartieri.
«Forza Italia ha raggiunto il successo dopo aver riunito tre realtà diverse, già forti di per sè: a Forza Italia si sono unite il Cdl e il Patto per il Centro. A mio avviso il voto nelle circoscrizioni è più interessante perchè li è contato di più il voto al simbolo. Nei quartieri i candidati erano meno conosciuti e la gente ha votato per il simbolo, dimostrando che su questo An è più forte di Forza Italia. Ma proprio nei quartieri risalta la qualità dei candidati eletti: dai presidenti Fabio Campobasso e Mariangela De Carlo, a tanti altri giovani, che sono il nostro futuro. Non dimentichiamo poi che nel secondo Comune della provincia, a Nardò, An ha più consensi di Forza Italia».
Intanto a Lecce i piccoli temono le tentazioni egemoniche di Fi ed An che a Palazzo Carafa possono contare sulla maggioranza assoluta. Il rischio è che i gruppi più piccoli del centro-destra possano essere emarginati.
«Spero che non succeda. La parola data deve avere seguito e sono certo che il sindaco sarà garante sia della parola data che della volontà degli elettori. Capisco che An e Fi, avendo i numeri, possano dire "chi se ne frega degli altri". Ma se questo lo avessimo fatto a livello nazionale, dove pure abbiamo i numeri, non saremmo andati lontano su ogni problema invece cerchiamo di tenere compatta la coalizione e lo stesso deve avvenire a Lecce con le liste civiche».
Perchè non succeda ancora quanto accaduto a Lecce con De Leo, avevate pensato ad una consulta degli eletti di An. Quando partirà? «Sottolineo innanzitutto l'importanza del nostro congresso provinciale, che ha coinvolto l'intera base del partito invece dei soli delegati nell'elezione del presidente, dandogli così più autorevolezza. Nei giorni scorsi Congedo ha convocato una serie di assemblee degli iscritti dei collegi camerali perchè sia indicato dalla base il coordinatore di collegio. Quanto alla conferenza degli eletti, sarà convocata in autunno con l'obbiettivo di mettere a punto le priorità del nostro partito, a cominciare dalle politiche sociali»
Anche alla Regione An sollecita l'avvio di politiche sociali coerenti? A quanto pare è il settore più critico per la Puglia
«La Regione ha fatto innanzitutto uno sforzo enorme per il risanamento finanziario, presupposto per ogni seria azione di politica sociale. Dopo un anno al governo capisco l'importanza della copertura finanziaria per ogni piccola spesa, figuriamoci per la politica di solidarietà sociale. Ora la Regione dovrà approntare il riordino ospedaliero e An dirà la sua, vigilando perchè le esigenze delle fasce deboli della popolazione siano prese in debita· considerazione. Nella nostra Provincia, per esempio, il servizio oncologico va assolutamente rilanciato. Non sono più ammissibili ritardi del genere nel Salento. Poi lo sforzo fatto dal governo nazionale per le politiche sociali deve trovare riscontri a livello regionale».
Sottosegretario, a Lecce nei seggi è successo di tutto. Ci sono numerosi ricorsi ed ancori non si conoscono i dati certi delle elezioni. Il ministero dell'Interno come pensa di porre rimedio a questo stato di cose?
«Nei giorni scorsi il ministro Scajola ha detto delle cose precise in proposito. Primo: mettere da parte la tessera elettorale quanto prima possibile, perchè si è votato appena due volte ed il 50% della popolazione l'ha già persa. Secondo: nei tempi consentiti dalle risorse finanziarie dalle possibilità tecniche, bisogna arrivare al voto elettronico, l'unico che garantisce contro il pericolo di brogli, che farà risparmiare soldi all'erario e che costingerà a cambiare lavoro gli addetti a gli exit-poll. Nel frattempo tutto ciò che accade non è per difetti nel sistema, ma perchè non viene rispettata la legge, peraltro piuttosto chiara. Basta applicarla per garantire da qualsiasi anomalia. Se questo non è accaduto ci sono gli organi competenti deputati a porre rimedio».
Cosa consiglierebbe al centro-sinistra, dove è iniziato un vivace dibattito, per risalite la china?
«Non sono abilitato a dare consigli a forze politiche diverse dalla mia. Nessun successo nasce dalla mattina alla sera, ma è sempre il frutto di lavoro di anni. Se in An e in Forza Italia oggi vengono fuori alla grande personalità quali Perrone e Marti, è perchè si sono procurate nel tempo occasioni di incontro, Il Progetto osservatorio è stato per noi un ottimo vivaio. Saverio Congedo 4 anni fa avrebbe potuto giocare nella squadra primavera, oggi invece è il centravanti della prima squadra. E ci sono altri 4 o 5 giovani in An che potrebbero guidare la nostra federazione e c'è un quadro giovanile che sta crescendo. Faccio dei nomi pei tutti: Francesco Milanese, giovane assessore alla Cultura di Veglie, il giovane Torelli già delegato al congresso, Giovanni Natale che collabora con l'Università. Alla sinistra mi sento di dire di muoversi nella stessa direzione e le auguro, sinceramente, che possa crescere con i giovani perchè se c'è passione e convinzione negli ideali, cresce anche il livello del confronto politico».
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