ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su nuovo Quotdiano di Puglia
(Sezione:  LECCE CRONACA   Pag.   5  )
Martedì 11 Marzo 2003

di Alfredo Mantovano

La lettera

«Salvemini, evitiamo insieme le zone oscure»




Gentile dottor Salvemeni, rispondo con qualche giorno di ritardo (scusandomi per questo) alla Sua lettera aperta pubblicata su Quotiano del 5 marzo: come le è noto, negli ultimi giorni al Viminale, la cui sfera di competenza supera i confini di Lecce, abbiamo avuto qualcosa di cui occuparci.

Con tutta la franchezza, Le dico che la Sua lettera mi ha rincuorato. Immaginavo infatti, evidentemente sbagliando, che la posizione dei Ds sulla mia iniziativa, relativa agli appalti nelle province di Lecce e di Brindisi, coincidesse con quella di un senatore della zona appartenente nal Suo partito, il quale ha parlato in proposito di "commissioni fantomatiche, del tutto prive di base normative", o con quella del segretario provinciale del Suo stesso partito, per il quale il monitoraggio delle gare d'appalto al più può essere "l'oggetto del lavoro di un viceprefetto" (il che non mi pare il masssimo del rispetto vero i funzionari prefettizi). Lei invece manifesta "molta attenzione e interesse" per la costituzione della task force in pefettura, dà atto della mia attenzione "al delicatissimo tema della potenziale e pericolosa alterazione delle logiche del mercato e della concorrenza tra le imprese" ed evidentemente ritiene l'iniziativa a tal punto opportuna da propormi di estendere i compiti alla verifica del regolare affidamneto dei servizi pubblici e di pubblica utilità da parte degli enti locali, cioè al discorso delle c.d. società miste.

Dico subito che, in termini generali, le perplessità da Lei e da altri manifestate sugli squilibri delle dinamiche di libero mercato che le società miste possono provocare sono fondate: si tratta di aree grigie poste fra pubblico e privato che rivestono delle indubbie funzioni positive, forgiandosi come strumenti ad hoc per le esigenze dell'ente che vi partecipa, ma che per le medesime ragioni rischiano di diventare forme aggiornate della tramontata supremezia della pubblica amministrazione nel settore economico; peggio ancora, si prestano, qualunche sia il colore dell'amministrazione in carica, a trasformarsi in strumenti di egenomia economica per chi na ha la titolarità.

I profili di attenzione sono differenti:

  1. in casi patologici, in presenza di elementi che rinviano alla responsabilità penale, la parola spetta alla magistratura, senza ingerenze da parte di altri;



  2. nella naturale dinamica della vita politica locale, il ruolo del consiglio comunale, vero e proprio parlamento territoriale, è importante per garantire la trasparenza di questa realtà: apprendo dai mass media che probabilmente l'assise municipale di lecce ne tratterà fra breve;

  3. nella medesima prospettiva, non dovrebbe trascurarsi l'orientamento manifestato recentissimamente dal Tar Puglia - sez Lecce con la sentenza n. 638 del 27 febbraio 2003, a proposito della procedura a evidenza pubblica da utilizzare per l'affidamento di taluni servizi, senza differenza fra società miste e società a capitale interamente privato.

I tavoli promossi nelle prefetture di Lecce e Brindisi, che costituiscono un esperimento, dal cui esito far derivare valutazioni sugli strumenti per garantire la regolaritò degli appalti, non rappresentano un mezzo tecnicamente idoneo alla funzine di controllo sulle società miste, che Lei auspica, sia perchè alle commissioni in questione non compete alcun controllo, ma semplicemente una ricognizione del fenomeno, sia perchè la peculiare natura giuiridica delle società miste le pone in un ambito diverso da quello, circoscritto e delimitato, visualizzabile dai tavoli.

Sul secondo questito che lei pone, relativo al rapporto fra sensibilità e consapevolezza degli amministratori locali e obbiettivi della task force istituita in prefettura, mi verrebbe voglia di rinviare al rifiuto apodittico della mia iniziativa da parte del presidente della provincia di Lecce. Ma porterebbe poco lontano: cedo che sia invece importante sviluppare, non episodicamente, e a ogni livello, un dibattito civile e costruttivo come quello che si ricava dalla Sua lettera, pur se acceso e appasionato: un dibattito che abbia contestulmente l'obbiettivo di garantire la piena attuazione del precetto costituzionale di trasparenza e di buon andamento dell'amministrazione pubblica, e l'obiettivo di impedire il formarsi di zone oscure, dalle quali derivino discredito o sfiducia verso le istituzioni.

Con via cordialità


Alfredo Mantovano    
Sottosegretario agli Interni

 

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