ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su Nuovo Quotidiano di Puglia (Sezione: LECCE Pag. 7) |
Martedì 18 maggio 2004 |
E.M.
Praticamente ignorata l'intesa siglata a luglio in Prefettura. Ieri nuovo vertice, nel mirino anche le associazioni di imprenditori e commercianti
Guerra all'usura. Banche dove siete? Non marcia con i tempi e con gli obiettivi che si era dato l'Osservatorio per la prevenzione dell'usura e del racket. Lecce è stata la prima città italiana ad istituirlo con il protocollo firmato in Prefettura l' Il luglio dell'anno scorso fra ministero dell'Interno, "Associazione bancaria italiana", gli istituti di credito della Provincia di Lecce, le associazioni di categoria, i Confidi e le associazioni antiracket. A dicembre il modello salenti no fu adottato a livello nazionale, 11m intanto - ha sottolineato ieri mattina il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano poco nulla è stato fatto per venire incontro agli imprenditori usurati o alle vittime del racket. Due i soggetti sotto accusa. Banche e associazioni di categoria. Queste ultime sono state additate per non aver istituito i Confidi o per non averli convenzionati con gli istituti di credito. I Confidi, cioé le società cooperative o consortili che hanno lo scopo, tra gli altri, di rilasciare garanzie per ampliare la capacità di credito dei piccoli imprenditori vittime di usura e di racket, nonché di ottenere crediti a minor costo. Da un'indagine fatta dalla Camera di commercio è emerso che nel Salento ci sono nove Confidi (che raggruppano 12.232 imprese) che potrebbero accedere ai fondi speciali antiusura, ma quelli operativi sono soltanto due: le cooperative "Mondialfidi" (emanazione della Cas artigiani) e "Unità artiginana salentina" (Cna). La prima l'anno scorso ha finanziato 23 operazioni di accesso al credito per un importo complessivo di quasi 385mila euro, l'altra di operazioni ne ha concluse sei per complessivi l37mila curo. Ci sono poi il "Fidi-Fidindustria", che si è riservato la possibilità di richiedere i fondi, e il "Fidi-Apulia" che non ha potuto rispettare le scadenze. E basta. Sul fronte usura e racket gli imprenditori non hanno altri referenti. Un quadro - ha rilevato il sottosegretario - sconfortante alla luce di decine di casi rimasti irrisolti anche perché sarebbero stati ignorati i punti principali del protocollo d'intesa. A cominciare dalle banche, il secondo soggetto sotto accusa: non avrebbero individuato il referente che si sarebbe dovuto occupare delle vittime del racket e del1'usura, non sarebbe stato rispettato il termine di 30 giorni per istruire le pratiche di finanziamento, inoltre non sarebbe stato rispettato l'accordo di non considerare svantaggiosa la condizione di protestato per gli imprenditori usurati 'che chiedono un prestito e infine nessun istituto di credito avrebbe avviato una campagna promozionale per far conoscere le opportunità di utilizzare i fondi antiusura.
Ma perché l'Osservatorio è rimasto solo una iniziativa formale e istituzionale e non è riuscito ad affrontare i tanti casi di imprenditori usurati? Perché il sistema bancario si è guadagnato, ancora una volta, poca fiducia? I rappresentanti delle associazioni di categorie, seduti ieri in Prefettura attorno al tavolo (tante le assenze), hanno lamentato la scarsa disponibilità di fondi. Il capo ufficio legale dell' Abi, Sergio Battaglia, ha parlato di scarsa organizzazione a livello salentino: «Non c'è stata un'attività di promozione e diffusione del protocollo, anche da parte degli organismi locali», ha sottolineato Battaglia. «Come Abi noi abbiamo fatto tanto, per esempio abbiamo lanciato l'iniziativa "Patti chiari" e i servizi bancari di base per i tutti i soggetti non ne usufruivano. A livello locale il problema esiste: i Confidi a Lecce sono due, se non addirittura uno, ma dovrebbero essere di più e funzionare meglio nonché avere un raccordo continuo con le banche. Noi come Abi ci siamo offerti, di dare apporto e collaborazione per attività di raccordo e collegamento». Il prossimo incontro dell' "Osservatorio per la prevenzione dell'usura e del racket" si terrà quasi certamente a settembre: tra ferie estive e altre' scadenze, servirà a capire quanto interesse ci sia attorno ai problemi degli imprenditori "strozzati".
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