ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Nuovo Quotidiano di Puglia
(Sezione:  LECCE     Pag.     )
Martedì 20 aprile 2004

 

Giovedì si elegge il successore di Corigliano, l'ex presidente arrestato per usura. I candidati vengono dal settore turistico

 

 La Confcommercio ricomincia. Da due


Diecimila iscritti. «E trend in aumento». Senzza negare il recente, recentissimo passo (anzi), la Confcommercio pensa al futuro, già prossimo, e prepara le elezioni di giovedì 22 aprile. Due ore con le urne aperte. Pochissomo per sapere il risultato. Il dopo-Corigliano arriva a tre mesi dall'arresto del presidente accusato di usura e riciclaggio, in combutta con la mafia, per vicende che - al di là della prova del commesso crimine - sono avvenute tute al di fuori dell'associazione di categoria, che nell'inchieste non c'entra, nè direttamente nè di riflesso.

Il futuro, dunque. Non c'è la candidatura unitaria, ma univoci sembrano essere gli intendimenti su dove debba andare il Salento, giacchè i candidati sono tutti e due portabandiera del turismo, sebbene poi li distingua - eccome - la dimensione in cui ciascuno dei due si trova concretamente ad operare (e in cui, probabilmente, ognuno si ricnosce): Alfredo Prete, presidente del sindacato degli stabilimenti balneari e titolare del Lido York, a San Cataldo, e Arnaldo Tassi, presidente di Federalberghi e direttore dell'Hotel President, a Lecce.

«Dieci, venti per cento di iscrizioni in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno»: gongola il vicepresidente Corrado Iurlano. Dopo l'arresto di Roberto Corigliano s'è trovato ad assumere il ruolo di presidente facenti funzioni. Di correre in volata verso l'elezione alla guida non ci pensa proprio». «Mi sono bastati questi mesi», dice. «Ma per carità, è una battuta». S'era capito. «Ad ogni modo stiamo cercando di non mischiare le due cose. La vicenda di Corigliano è diversa e distinta rispetto alla vita associata. Dal punto di vista umano ci dispiace moltissimo per quello che gli è accaduto. Speriamo che riesca a chiarire fino in fondo la propria posizione»

Per carità. Qui l'aria sembra distesa. Ma l'inchiesta su Corigliano aveva gettato un'ombra sulla Confcommercio. Aveva firmato accordi in prefettura, il presidente, impegnando sè e l'istituzione in campagne contro l'usura e racket. Ma la sorte a volte oltre che beffarda è anche ignominiosamente sinistra.

Il futuro, allora. Comincia (ed è storia di ieri, lunedì) con un incontro con il sottosegretario agli Interni con delega alla pubblica sicurezza Alfredo Mantovano. E non è un caso. «La categoria - dice Iurlano - vive mille traversie e preocupazioni. È giusto creare subito un accordo con le istituzioni. Avevamo già diversi progetti pronti a partire. E altri in cantiere. Con il sottosegretario abbiamo discusso di tutto, di turismo e locali da ballo, di usura e rapine. E anche di legittima difesa». Argomento quanto mai d'attualità. Ma per tutto c'è stato come una toccata e fuga: se ne riparlerà a cadenza periodica, in incontri già fissati in prefettura.

«Una cosa intanto si farà - spiega Iurlano -, e subito: l'invio di 31mila opuscoli ai commercianti su come affrontare alcune situazioni di emergenza e di rischio» Prima, però, alle urne. Si ricomincia da qui.


    

 

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