ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su Nuovo Quotidiano di Puglia
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Giovedì 23 Settembre 2004

di VINCENZO MARUCCIO


Il personaggio Mantovano alla guida di An


 Alfredo I re di Puglia La scalata al vertice dell' «uomo di ferro»



 

Punto primo: «Bari non è più padrona di An e i leccesi conteranno di più». Punto secondo: «Se Alfredo Mantovano guiderà il partito in Puglia, gli altri big salentini dovranno mettere da parte "scalate" e ambizionI».

Il doppio messaggio arriva dalle stanze che contano: lo dicono tutti, nessuno escluso. È il day-after della decisione "firmata" Gianfranco Fini e la nomina a coordinatore regionale del sottosegretario all'Interno cambia le carte in tavola come non accadeva da anni dentro Alleanza Nazionale. A Bari, a Lecce e nell'intero Salento. Tutti dicono di aver vinto e nessuno di aver perso: almeno in pubblico. Compreso, forse, Mario De Cristofaro, presidente del Consiglio regionale e anima storica della Destra con segnali di riavvicinamento sempre più in vi.sta.

Vince il Salento: questo dicono tutti. Da Adriana Poli Bortone a Roberto Tundo, da Ugo Lisi fino a Achille Villani Miglietta e via dicendo. Vuol dire che finisce «la "baresizzazione" di An e che la fine dell'era-Salvatore Tatarella ridà slancio alla componente salentina troppo spesso sacrificalta». L'ultima volta nella gestione delle candidature alle Provinciali dello scorso giugno, prima ancora nelle nomine del "sottogoverno" regionale. Si cambia, dunque, e dalle prossime Regionali sarà ben altra la rotta. Vuol dire, dicono tutti in coro, «che quando si tratterà - in caso di vittoria del Centrodestra - di scegliere direttori generali delle Asl, presidenti e responsabili Iacp, non passerà più in secondo piano un partito che, a Lecce e dintorni, sfiora talvolta il 20 per cento». Vuol dire che i leccesi ci saranno, eccome, nei posti che contano. E, dunque, Roberto Tundo, consigliere regionale di lunga data e ormai pronto a fare l' assessore in via Capruzzi: «Conterà di più la territorialità e le migliori energie del Salento saranno valorizzate tenendo conto che il ricambio fa sempre bene ad un grande partito»; Adriana Poli Bortone, sindaco di Lecce, che avrà a Bari una "sponda" più diretta; Ugo Lisi che, da Montecitorio, potrà meglio mettere in campo le sue iniziative a sfondo sociale; i circoli "Area-Destra Sociale" che, per bocca del responsabile provinciale Adriano Napoli, sottolineano «la fine di una politica baricentrica auspicando il pieno coinvolgimento di tutto il partito». Del resto, basta leggere fra le righe per capire il messaggio inviato da Fini: «Raffaele Fitto candidato alle Regionali non si discute, ma scegliamo Mantovano per "trattare" con lui». Uno che tiene molto alla coalizione ma che non si piega se c'è da «tutelare le ragioni di Alleanza Nazionale». Uno, cioè, con cui Fitto «dovrà fare i conti partendo dal principio della collegialità».

Mantovano come l' uomo della "rimonta" di An dopo le ultime delusioni elettorali. Lo scrive lo stesso Saverio Congedo, presidente provinciale del partito, çon tanto di nota ufficiale: «E una nomina che riveste grande rilievo politico per la sua valenza fiduciaria da parte di Fini, per l'importanza strategica dell'incarico a cavallo tra due legislature regionali e, forse soprattutto, per le qualità dell'uomo di governo di assoluto prestigio che è stato chiamato a ricoprirla. Sono certo che l'intera classe dirigente di An saprà coglierla al meglio partecipando attivamente ad un grande e corale gioco di squadra la cui regia è stata posta in ottime mani ma al cui successo ne cessita rapporto convinto di tutti». Mantovano sul piedistallo, e tutti gli altii più inbasso: questo è il messaggio numero due. E in molti si aspettavano che le cose andassero diversamente dopo la riunione-fiume di domenica sera a Roma fra Fini e i luogotenenti in Puglia: c'era Adriana Poli Bortone in corsa per l'incarico di coordmatore regionale perchè era quello il nome che aveva che aveva raccolto maggiori indicazioni.

Molti per lei e davvero pochi per Mantovano. Che cosa poi sia accaduto nelle successive 24 ore lo sa soltanto Fini che invece, ha scelto il sottosegretario anche se, dall'entourage della Poli Bortone, assicurano che lei, leader della componente "Nuova Alleanza", non è poi che ci tenesse cosÌ tanto a questo ruolo. Resta il fatto che la nomina di Mantovano allunga le distanze dagli altri salentini che restano lontani da una qualche "promozione" e, dunque, dalle vere postazioni di comando del partito. Molto potranno avere da Mantovano, ma ben poco gli potranno chiedere battendo i pugni sul tavolo: questo è il verdetto arrivato da Roma. Gli hanno dato carta bianca, insomma: Mantovano, come ha detto subito il coordinatore nazionale Ignazio La Russa, «considerato l'uomo giusto perchè non rionducibile a nessuna delle correnti». Mantovano come la guida di An che, pur dialogando con tutte le componenti del partito, presto rinnoverà il coordinamento regionale ricominciando a muovere le sue pedine in Puglia. E magari promuovendo qualcuno dei suoi.


    

 

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