Occupazione ma non solo. È fissato per questa mattina, alle 9 in prefettura, a Lecce il vertice decisivo per "salvare" i posti di lavoro dell'Omfesa alla vigilia della scadenza della cassa integrazione ma ci sono già gli ambientalisti che aprono un nuovo fronte e chiedono al prefetto Gianfranco Casilli di all'argare il tavolo mettendo insieme anche le questioni di tutela del territorio e di "convenienza energetica".

L'appuntamento ufficiale è con il tavolo a cui parteciperanno, oltre ai sindacati Cgl, Cisl e Uil, anche i vertici dell'azienda, il sottosegretario Alfredo Mantovano e la Baltic che è l'azienda danese che dovrebbe commissionare la pale eoliche alla stessa Omfesa. Insomma, un incontro che, offrendo una vera soluzione, potrebbe rappresentare la tanto attesa svolta. Tra l'altro, proprio ieri, in prefettura si è svolto un ulteriore incontro in cui da parte della Cgil viene ribadita la «determinazione a contribuire a risolvere positivamjente la vertenza secondo i contenuti del piano di ristrutturazione presentato alla'Omfesa»

Eccolo, invece, l'altro fronte. E a chiederlo è Marcello Seclì, coordinatore provinciale di Italia Nostra che, in più di un occasione, ha mobilitato anche le associazioni ambientaliste: «È sacrosanto, naturalmente, salvaguardare l'occupazione utilizzando tutti gli strumenti, compreso quello della cassa integrazione. Ma, nello stesso tempo, la globalità della questione legata alle commesse per la Baltic che consistono in numerose pale eoliche destinate al territorio salentino, impone che ci occupi della vicenda in senso più ampio. E che, dunque, ci si chieda se queste pale eoliche siano davvero convenienti dal punto di visto energetico, di quale altezza debbano essere e dove è davvero possibile installarle senza che venga intaccato l'integrità del nostro ambiente».