ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su Nuovo Quotidiano di Puglia (Sezione: ATTUALITA' Pag. 3) |
Martedì 9 novembre 2004 |
GIUSEPPE ARGO Il sottosegretario Mantovanonel capoluogo dauno per la riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza
«A Foggia la legalità ha bisogno dello sforzo di tutti»
«Si è parlato del quadro generale dela situazione, è ovvio che un comitato tecnico non può e non deve interferire con le indagini in corso che sono coordInate dalla Dda di Bari». Lo ha detto il sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano ieri al termine della riunione del comitato provinciale di Foggia per l'ordine e la sicurezza pubblica, durante il quala è stato fatto il punto sull'uccionne del consigliere comunale foggiano Leonaardo Biagini (An), compiuta lo scorso 25 ottobre, per un movente non ancora accertato. Con l'omicidio Biagini - ha aggiunto Mantovano - «un lavoro che è stato svolto negli ultimi mesi dalle forze dell'ordine viene di fatto vanificato nell'immagine da un fatto obiettivamente gravissimo, sconvolgente non solo la comunità foggiana». «Però - ha proseguito Mantovano - lo sforzo, che deve essere uno sforzo d'intelligenza da parte di tutti, a cominciare dai cittadini, è quello di rendersi conto che sono state realizzate delle operazioni di poilizia strordinarie negli ultimi mnesi, non solo a Foggia ma anche a Cerignola, San Severo, Lucera e in particolare sul Gargano. E per quanto - ha insistito - sia impropio e inadeguato far riferimento a dati statistici, il numero di omicidi consumati fino a questo momento è incomparabile, notevolmente inferiore, rispetto a quello degli anni precedenti, specie del 2003. Questo significa che il contrasto realizzato ha consentito nel tempo stesso di svolgere un'opera di prevenzione». Circa i rapporti tra la vittima ed il sorvegliato speciale di pubblica sicurezzza che era con lui al momento dell'omicidio, Mantovano ha detto, tra l'altro, che la «comunità foggiana si deve interrogare sull'opportunità di non tenere bene le distanze rispetto alla realtà criminale esistente in questo territorio. Tenere le distanze significa non soltanto non commettere reaati insieme, significa tenere le distanze: far considerare da tutti, avendo soprattutto dei ruoli di responsabilità politiche e istituzionali, i criminali per quello che sono». L'esponente governativo ha infine auspicato che «un atteggiamento di maggiore responsabilità da parte di tutti possa andare a vantaggio generale». di prevenzione». «È ovvio - ha concluso Mantovano - che si tratta di razionalizzare e rendere più efficienti le forze in campo: penso alla polizia municipale. La legalità è la risultante di livelli di attenzione che devono vedere ugualmente impegnati tutti. Chiaro che alla polizia municipale non si può chiedere di indagare su un omicidio o un'estorsione, ma si può chiedere che ci sia un rispetto rigorsoso delle nomrme sulla circolazioine stradale. Anche questo è un elemento che può sembrare marginale, ma che condiziona positivamente sul livello di legalità».
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