ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su GAZZETTA DI REGGIO (Sezione:  Pag. ) |
Venerdì 21 Febbario 2003 |
f.d.
«Trasparente la nostra impresa in Puglia»
SANT'ILARIO. «Abbiamo fornito tutta la documentazione sull'attività svolta alla Texma di Gallipoli». Così l'avvocato Aniello Schettino, difensore di Cheti Franceschi, 38 anni, collaboratrice di Rodolfo Marusi Guareschi e amministratrice della stessa Texma, ma anche di tutte le oltre 450 società «create» dal gruppo Maguro, sintetizza l'interrogatorio che si è svolto ieri in tribunale a Reggio. «C'è un'azienda, ci sono 81 dipendenti, ci sono diecimila rapporti di lavoro per la commercializzazione di abbigliamento intimo - spiega l'avvocato - prodotto dalla Texma, regolarmente acquisita dai fratelli Malerba». Ma il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano (An), rispondendo alle polemiche sul sistema di appalti nella zona del Salento, sulla vicenda Texma-Maguro è categorico: «Grazie alla mia interrogazione presentata due anni fa, ho impedito la dilapidazione di 14 miliardi di lire». Cheti Franceschi, residente a Bologna, è stata sentita per procura dal Gip, dottor Santucci, in merito alla vicenda che la vede accusata dal pm di Lecce, Livio Giorgio Bruno, insieme a Marusi Guareschi, ai figli Tristiano e Valerio e altre sette persone, di associazione per delinquere, truffa aggravata e operazioni commercialmente fraudolente. L'interrogatorio è durato oltre due ore.
«E' un'inchiesta iniziata nel 2000 - spiega l'avvocato - e già allora eravamo a disposizione per spiegare in ogni dettaglio le operazioni finanziarie e l'attività del gruppo. Non riusciamo a capire, perciò, il ricorso all'arresto».
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