ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su la Repubblica
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Venerdì 26 luglio 2002

(d.m.)

INTERVISTA/1
Il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano

"Modica quantità stop del governo"


ROMA - Ci si droga di più, onorevole Alfredo Mantovano?
«Ci si droga in modo diverso», risponde il sottosegretario al ministero dell'interno con delega agli stupefacenti. «E questo ci preoccupa moltissimo».

Il problema sono anche i paesi di produzione.
«L'Italia è il paese, a livello europeo, più impegnato su questo fronte. Il nostro contributo è di 12 milioni di euro».

A cosa serviranno?
«A incentivare il cambio di colture. Soprattuno in Afghanistan. Si sa che, nonostante la guerra e la fine del regime dei talebani, la situazione non è nolto cambiata. Del resto, non si può chiedere ai contadini di modificare le proprie colture senza un'alternativa allettante».

E da noi?
«L'attuale legislazione, confemata più volte dalla Cassazione, consente il possesso di una modica quantità per uso personale. Ma questo spinge ad un accumulo di piccole dosi che servono solo allo spaccio. Noi puntiamo ad un maggior rigore nella fase iniziale e ad una maggiore flessibilità in quella finale».

In che senso?
«Un tossicodipendente entra in carcere e ne esce per svolgere una cura alternativa. Poi, quando è divento magari operatore in una comunità, si ritrova nuove condanne per reati commessi quando era tossico. Questo ci pare assurdo».

Cosa proponete?
«L'idea è un disegno di legge governativo da presentare entro la fine dell'anno. Più rigore per chi detiene droga, accesso facilitato alle comunità di recupero. Eliminando la continuità dei reati commessi, in modo da non dover scontare il carcere quando uno si è rifatto una vita».

Anche carceri differenziate?
«Il Dap sta studiando nuove strutture per ospitare tossicodipedenti arrestati. Per assisterli e rccuperarli».

L'Europa si sta orientando verso una depenalizzazione delle droghe leggere.
«Il principio attivo delle droghe leggere ha raggiunto oggi una percentuale deI 15-18 per cento. Con danni neurologici devastanti. Non possiamo far finta di niente. C'è un dibattito a livello scientifico anche ineressante. Ma non possiamo accettare, o meglio subire, direttive che prendono altri partner europei».

E le droghe sintetiche?
«E' in corso una lotta contro il tempo tra ministero della Salute e produttori. Le tabelle delle droghe devono essere continuamente aggiornate. Pensiamo ad un tabellario più elastico che inserisca tra le droghe illegali anche i prodotti variati per una sola molecola».

Il decreto del ministro Sirchia ha penalizzato i Sert. Si privilegiano le comunità private?
«Si è voluto solo abolire il diritto di decisione dei Sert. Ora c'è libertà di scelta: Sert o comunità».


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