ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su La Repubblica - Bari Domenica 5 maggio 2002



Intensificato il numero delle pattuglie: città e provincia divise in zone che saranno presidiate

 

Più polizia vicino alle discoteche da ieri campagna di prevenzione


Da ieri notte, ogni giorno -tra venerdì e domenica discoteche, pub e strade di Bari e del Barese saranno presidiate dalle forze dell'ordine. «Non vogliamo disturbare i giovani, ma fare in modo che il divertimento di migliaia di ragazzi sia più sicuro. Ecco perché chiediamo la collaborazione degli stessi ragazzi». L'obiettivo principale, è: evitare gli incidenti d'auto. Il piano messo a punto in Questura ha la "benedizione" governativa: quella del sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano; e sembra suonare rassicurante per il professor Biagio Moretti, padre di una delle due giovani vittime del sabato sera rimaste uccise all'alba del 14 aprile sulla via che da San Giorgio porta al centro del capoluogo pugliese. «Avere capito che esiste un problema, mai preso in grande considerazione, è positivo».

Poliziotti, carabinieri, Guardia di finanza, vigili urbani, Polstrada si rimboccano le maniche. Controllate le "statali" 16 e 16 Bis o alcune "provinciali" giudicate pericolose: come la Bisceglie - Andria. Tenuti d'occhio decine di locali notturni e pub: a Bari, l'Arena, il Camelot, il Blue, il Santalucia, il Bolina, il Renoir, lo Spiderpub, ilSine die, il Max, il Bogus, il Nord wind; nelle città della provincia, il Divinae folile a Bisceglie, a Monopoli (Capitolo) le Fragole, la Bocca che balla, il Papillon, il Soleado, il Lido sabbia d'oro, a Putignano il New autodromo club, ad Alberobello il Maxi disk, a Capurso il Garden degli ulivi, a Cassano il Sole blu, a Corato il Doliuum e il lubilee, a Gioia del Colle il Bistrot e il Green pub. In totale, venticinque ritrovi ritenuti per un verso o per l'altro a rischio".

«Non si tratta di natura repressiva» fa sapere Malvano. «Anzi, vogliamo trasmettere un'immagine rassicurante a tutti quelli che hanno il diritto di trascorrere il tempo libero come e dove lo ritengono opportuno. "Azioni di disturbo", chiamiamole così, da parte nostra sarebbero inutili e, a pensarci bene, dannose». Il questore aggiunge: «Puntiamo soprattutto sulla "quantità del servizio". Questo perché vogliamo fare sì che i giovani percepiscano come tranquillizzante la presenza delle pattuglie, schierate per difendere la pubblica sicurezza. Tenere anche soltanto il lampeggiante acceso, può scoraggiare uno spacciatore ad.entrare in una qualsiasi discoteca per vendere droga, o un pregiudicato dallo scatenare una rissa all'esterno di un locale. Così come può indurre tutti a ridurre la velocità delle automobili sulle strade, quando decidono di tornare a casa». L'idea del sottosegretario Mantovano è di creare «sale di decompressione o anti-stress, chiamiamole come vogliamo» proprio all'interno delle discoteche. Mantovano afferma che le discoteche rappresentano uno svago «assolutamente lecito», ma che le stesse discoteche «non devono concorrere a determinare degli effetti negativi. Credo, tuttavia, che i gestori siano i primi a volere raggiungere questi risultati».

Ieri pomeriggio, intanto, un ragazzo di25 anni Claudio Napoletano è morto ad Acquaviva, in via Monsignor Laira, per evitare un'auto sbucata all'improvviso: guidava una Yamaha 600, motocicletta di grossa cilindrata, e non indossava il casco.


 

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