ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su La Repubblica | Mercoledì 15 maggio 2002 |
Forze di polizia, contratto con polemiche ROMA - Dopo settimane di tensioni, nelle forze dell'ordine torna il sereno. Il comparto difesa e sicurezza ha firmato ieri sera a Roma, a Palazzo Vidoni, il rinnovo del contratto. L'accordo, sottoscritto alla fine da tutte le sigle sindacali salvo il Cocer dell'Aeronautica, arriva al termine di un serrata confronto, culminato ieri mattina con una massiccia manifestazione degli uomini delle forze dell'ordine davanti a Palazzo Chigi. E le polemiche non sono ancora finite, se a sera, a contratto firmato, I'Usp - Unione Sindacale Polizia - protesta, affermando che "il governo Berlusconi, nella politica della sicurezza è da bocciare". L'accordo, che prevede in media un aumento mensile lordo di circa 180 euro, introducendo tra l'altro anche la protezione legale ed assicurativa, è stato firmato con una cerimonia solenne, alla presenza del vice presidente del Consiglio Gianfranco Fini, dei ministri della Funzione Pubblica Franco Frattini e della Difesa Antonio Martino. Alla sigla del contratto, che per la parte normativa riguarda il quadriennio 2002-2005 e per quella economica scadrà nel 2003, erano presenti anche il capo della Polizia Gianni De Gennaro (insieme al sottosegretario Mantovano ha tenuto costantemente informato il ministro dell'interno Claudio Scajola, in questi giorni in Canada per il G8), il comandante generale dei Carabinieri Guido Bellini, il comandante generale della Guardia di finanza Alberto Zignani e il capo di stato maggiore della Difesa Rolando Mosca Moschini. Secondo Frattini, questo contratto è "il miglior risultato ottenuto e ampiamente condivisa da tutte le maggiori organizzazioni sindacali e dalle rappresentanze militari firmatari, in termini sia economici sia normativi, negli ultimi anni". L'accordo, continua Frattini, rinosce al comparto sicurezza e difesa quella specificità che ha sempre richiesto, e che ha l'effetto di una distinzione operativa di questo comparto dal resto del pubblico impiego. "Gli aumenti economici rappresentano il giusto riconoscimento all'impegno, alla dedizione, al rischioso e continuo lavoro di chi deve vigilare sulla nostra incolumità e sicurezza e partecipare alla difesa della pace".
Lo stesso vicepremier esprime soddisfazione. "Ci muoviamo in una Logica di legislatura", spiega Fini, "a questo contratto seguirà un successivo contratto altrettanto soddisfacente. Al termine della
legislatura, tutti coloro che operano nel comparto sicurezza avranno una busta paga ampiamente più pesante rispetto ad oggi".
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