ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su La Repubblica/Ba | Martedì 19 febbraio 2002 |
EMILIA VETTORI
«Puglia, più manodopera rivedete i flussi migratori»
Nel secondo semestre 2001 sono aumentati, rispetto al primo, il numero degli immigrati clandestini sbarcati in Italia (39,6 per cento) e quello degli stranieri effettivamente allontanati dal territorio nazionale (26,1 per cento). E´ quanto emerge dal riepilogo nazionale dei dati sull´immigrazione nei due semestri del 2001 (eccetto quelli relativi ai clandestini richiedenti asilo), diffuso ieri dal sottosegretario all´Interno Alfredo Mantovano in visita a Bari alla nona zona di Polizia di Frontiera 'Puglia-Abruzzo-Molise´.
Il totale delle persone sbarcate da luglio a dicembre dello scorso anno è stato di 11.736 unità rispetto alle 8.407 dei primi sei mesi; nel secondo semestre, è stata la Calabria la regione con il maggior numero di sbarchi (4.831 persone con un incremento del 282,8 per cento rispetto al primo semestre, quando furono 1.262), seguita dalla Sicilia (3.863 contro 1.641 dei primi sei mesi) e dalla Puglia (3.042 con una diminuzione del 44,7 per cento rispetto al primo semestre con 5.504 persone sbarcate). «Spero - ha detto poi Mantovano - che, come si è passati da una quota complessiva nazionale di 13.000 immigrati stagionali a 33.000 in virtù di una serie di sollecitazioni che sono giunte, ci possa essere un ripensamento anche per le regioni meridionali». ha ammesso che «certamente ci sono tanti giovani disoccupati al Sud, ma la politica non può fare a meno di prendere atto di un dato oggettivo, cioè che questi giovani non vogliono fare certi lavori a cominciare da quelli nelle campagne e quindi non si può forzare la mano». Per questo condivide «quello che sta facendo il ministro Alemanno, e cioè sollecitare un approfondimento del Consiglio dei ministri sul punto specifico».
Per quanto riguarda i mezzi per contrastare l´immigrazione clandestina, secondo Mantovano «sono già forti, articolati, sebbene ci sarà sicuramente un´ulteriore revisione nel momento in cui sarà varato lo studio di fattibilità per la Polizia di frontiera, che è in corso con il coordinamento del Ministero dell´Interno italiano». «Chi ha titolo per restare - ha aggiunto il sottosegretario - vedendosi riconosciuto lo status di rifugiato ovviamente resterà, chi non ha titolo è inutile che stia mesi o anni in Italia e verrà rispedito indietro; al Regina Pacis di San Foca, come a Crotone e in altri centri di destinazione frequente di sbarchi, si è anticipato il varo della legge mandando direttamente in loco la commissione che ha svolto i suoi accertamenti e così quelli che non hanno titolo vengono rispediti indietro. Chi la pensa diversamente deve avere il coraggio di dire che vuol favorire la clandestinità».
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