ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Repubblica - Bari
(Sezione:    BARI CRONCA  Pag.     )
Sabato 2 ottobre 2004

CRISTINA ZAGARIA

Dopo la rapina al portavalori della Velialpol a Sandonaci l'allarme del procuratore sugli ex gragari del clan in libertà

 

 "Strage alla grottella, stessa tecnica"

La Dda: forse è rinata la banda che assassino tre vigilantes


 

SONO tornati. Sono gli ex ragazzi del clan Di Emidio. Sono cresciuti e, dopo anni di letargo, hanno colpito di nuovo, con la stessa tecnica, la stessa ferocia. «L'assalto al furgone portavalori sulla strada tra Mesagne e Sandonaci è stato messo a segno con le medesime modalitàche purtroppo abbiamo imparato a conoscere quando entrava in azione il gruppo Di Emidio» dice Cataldo Motta, procuratore capo della Dda di Lecce, che parla di un marchio inconfondibile, quasi come se il commando avesse voluto firmare l'assalto. «Questa rapina a colpi di kalashnikov e fucili calibro 12 mi ricorda terribilmente la strage della Grottella». Ieri non ci sono state vittime. Ancheseil bilancio è di quattro feriti: un automobilista e tre guardie giurate. «Quando in prima mattinata il maggiore dei carabinieri, Fernando Sicuro, mi ha avvisato dell' assalto e mi ha descritto la dinamica ho subito pensato al passato. Il contrabbando è finito da tempo e le rapine sono in calo. Al momento in quella zona ci sono solo rapine in banca o agli uffici postali, con i taglierino. Forse gli ex gregari o addirittura i ragazzi più giovani del clan, hanno approfittato di questo momento di stasi per riorganizzarsi». Molti di loro sono ancora liberi. «Ovviamente bisogna essere molto cauti - awerte Motta - è solo una prima lettura». E il procuratore non scarta neanche !'ipotesi di un gruppo misto di brindisini e sardi. «Infondo, nel gruppo Di Emidio c'era una componente sardi».

Il procuratore, ieri mattina, era all'Aja per un vertice di Eurojust sul traffico di esseri umani. Ma è subito tornato a Lecce. Anche perché il sottosegretario gli Interni, Alfredo Mantovano, ha convocato, per oggi, un vertice straordinario alla prefettura di Brindisi. Al tavolo siederanno i prefetti, i questori e comandanti provinciali dei carabinieri dei cinque capoluoghi pugliesi. «Il fatto è estremamente grave. Si tratta di capire bene cosa sia successo e perché dice Mantovano - bisogna ringraziare Dio se non ci sono state conseseguenze simili, pur nella gravità obiettiva del fatto, a quelle del dicembre del '99. L'obiettivo del vertice è quello di realizzare un piano di prevenzione sul territorio che eviti questi episodi». Le forze dell' ordine sono in allerta. «Erano professionisti - dice il comandante provinciale dei carabinieri di Brindisi, colonnello Costantino Squeo - ben organizzati e spietati». Ma non pronti ad uccidere. «Erano pronti a tutto-continua il colonnello - però, pur avendo avuto tutto il tempo per uccidere le guardie giurate, non l'hanno fatto. E un dato che, pur nella gravità di quello che è successo, non bisogha sottovalutare».

Gli uomini del maggiore Sicuro sono al lavoro, a caccia del commando. E sembra che le indagini, ieri sera, si siano concentrate su Tuturano. Ma Giuseppe Lumia, deputato Ds e membro della commissione parlamentare antimafia, si chiede se in campo ci sono abbastanza uomini per contrastare dawero l'aggressione della criminalità organizzata. «Guai a minimizzare la presenza della mafia in Puglia dice l' onoreyole Ds -la Puglia è migliorata. E cresciuta. Ma, nonostante gli ottimi risultati delle forze dell' ordineedellamagistratura, la mafia rimane ancora forte. Bisogna evitare che il governo nazionale sguamisca il controllo del territorio, come ho l'impressione che si awenuto. Bisogna tenere ferma una linea-di azione in grado di garantire la crescita nella legalità e nello sviluppo di questa importante regione». E se Lumia chiede piùuomini e mezzi per le forze dell'ordine nella quotidiana lotta alla criminalità, Vincenzo del Vicario, segretario nazionale del Savip, parla dell' assalto a Mesagne come «di un segnale gravissimo, che dovrebbe fare riflettere quanti oggi intendono aumentare per legge le competenze di istituti di vigilanza. Prima di nuove inutili leggi - concludedesidereremmo che lo Stato riuscisse a fare funzionare quelle attualmente vigenti in materia di sicurezza dei trasporti di valori».


    

 

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