LELLO PARISE
Il sottosegretario all'Interno conferma: "Sì, l'attenzione è altissima al porto di Bari"
Mantovano: "Ecco come l'esercito
garantirà più sicurezza in Puglia"
«Il porto di Bari come quelli di Trieste e Ancona: anche da queste parti c'è il rischio che i kamikaze di Bin Laden sbarchino in Occidente nascosti nei camion partiti dai Balcani. Non parlerei d'allarme rosso, perché questo vorrebbe dire creare nella gente uno stato di paura in pratica perenne per quello che potrebbe succedere e così finiremmo per fare il gioco dei terroristi. Ma l'attenzione resta altissima». Alfredo Mantovano, sottosegretario all'Interno, conferma il pericolo d'attentati segnalato al Viminale dai Servizi segreti.
Non tutte le nubi fanno tempesta. Oppure è vero il contrario?
«L'informazione è seria. Per questo tipo di notizie seguiamo ormai criteri di selezione che ci consentono di capire quando "Pierino grida al lupo" a vuoto e quando il lupo c'è davvero».
Anche a Bari?
«Certo, anche a Bari. Dove, tuttavia, il livello dei controlli è già abbastanza elevato. Senza dimenticare che un'azione terroristica può avere gli obiettivi più diversi: in teoria, perfino una scuola materna. Però, non è pensabile di presidiare con i poliziotti tutti i possibili, potenziali obiettivi. Ecco perché, nel caso specifico, puntiamo ad un'intesa sempre più stretta fra gli agenti delle forze di polizia e quelli dei "servizi"».
Quanto è difficile (o facile), in tutti i casi, evitare il panico?
«Con i tempi che corrono, dobbiamo abituarci a convivere con qualunque genere d'ispezione. Mi pare che i pugliesi, come tutti quanti gli altri italiani, si rendano conto di quest'esigenza. Tant'è che in giro per il Belpaese, non ci sono segnali d'intolleranza. Una reazione, questa, corretta e indubbiamente positiva».
Quando "scenderà in campo" l'Esercito? «Mancano pochi giorni all'approvazione del decreto del presidente del Consiglio per dislocare sul territorio nazionale 4mila soldati, che avranno il compito di sorvegliare i cosiddetti obiettivi fissi come, chessò, i palazzi di giustizia. Saranno i prefetti delle città, comunque, a decidere come e dove i militari dovranno essere impegnati».
La Puglia sarà una delle regioni "blindate"? «Questa è, sicuramente, la regione maggiormente esposta alle minacce di chi usa l'Adriatico quasi fosse un cavallo di Troia per intrufolarsi in uno dei Paesi dell'Unione europea ed essere poi il protagonista di delitti, traffici illeciti e quant'altro».
Tra centinaia d'immigrati clandestini scaricati come sardine tutte le notti sulle spiagge e gli scogli del Salento, potrebbero mimetizzarsi addirittura "ambasciatorikiller" dello sceicco saudita?
«Non ci sono riscontri giudiziari, in questo senso: almeno fino ad oggi. Però, proprio nel Salento tra non molto sarà possibile impiegare elicotteri di tutte e tre le forze dell'ordine per pattugliare ancora meglio le coste e, allo stesso tempo, verrà incrementato il numero di poliziotti, carabinieri e finanzieri. Le nuove leggi faranno il resto».
Cioè? «Per esempio, il disegno di legge sull'immigrazione che sarà discusso dal Parlamento e che consentirà di contrastare i clandestini in maniera più decisa. Negli ultimi quattro mesi di quest'anno, il numero delle espulsioni "effettive" è salito a 47mila, duemila in più rispetto allo stesso periodo del 2000. Non dovrà più succedere quello che è successo per un "onesto scafista" albanese, arrestato in Puglia per cinque volte in cinque anni e sempre rimesso in libertà dopo il patteggiamento».
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