ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su la Repubblica- Bari (Sezione: CRONACA Pag. VI ) |
Sabato 6 luglio 2002 |
MICAELA ABBINANTE Sono pochissime le richieste degli imprenditori al fondo antiusura. Mantovano: "Il cancro è ormai endemico" Pizzo, paura e burocrazia hanno azzerato le denunce
La gente ha paura. Teme ritorsioni e continua, in silenzio, a pagare il pizzo. Lo confermano i dati emersi dall'incontro, tenutosi ieri a Bari, che ha visto la partecipazione dei cinque prefetti di Puglia e del sottosegretario all'interno, Alfredo Mantovano. «Una riunione di routine, in cui si è cercato di mettere a confronto i punti di vista di chi lavora a contatto con le forze di polizia locali», ha detto Mantovano. Scarse denunce per estorsione e quasi nessuna richiesta al fondo antiusura nell'intera provincia barese e tarantina, farebbero sperare in una risoluzione del problema. In realtà, però, constatazioni di questo genere più che entusiasmare, rammaricano tutti i soggetti coinvolti nella lotta contro quello che, spesso, costituisce un freno allo sviluppo economico della nostra regione. "Pagare meno, pagare tutti": questo sembra essere, infatti, lo slogan e insieme la filosofia di vita delle vittime dell'usura in Puglia. Fa notare Mantovano che "le estorsioni in Puglia non riguardano più grandi realtà economiche. I più colpiti sono oggi gli operatori economici medio piccoli, le cifre richieste non superano mai livelli impossibili da gestire e anche i danni non sono più così eclatanti. Paradossalmente, però, questa inversione di tendenza non porta ad una diminuzione del numero delle aziende colpite e quindi ad un numero maggiore di denunce, ma alla radicalizzazione del fenomeno». Eppure, a sostegno delle vittime dell'usura e dell'estorsione, dal 1991 fino ad oggi, sono state emanate molte leggi che hanno cercato di affrontare e risolvere il problema. La legge 44/1999, ultima in ordine di tempo, consente ai titolari di una impresa che hanno subito una estorsione, di ottenere dei fondi per riaprire la propria attività. «Una legge giusta e fino ad ora applicata nei migliore dei modi commenta Mantavano ma che non può risolvere da sola il problema. Solo la collaborazione della gente può fare la differenza. Servono le denunce, è necessario che le vittime si rifiutino di sottostare alle richieste continue e periodiche degli usurai e vengano allo scoperto». In molti casi, però, manca la conoscenza degli strumenti di intervento e le campagne di informazione non riescono a raggiungere tutti. «Serve cooperazione continua Mantovano , le istituzioni, le associazioni di categoria e gli istituti di credito devono interagire. Si tratta di un fenomeno complesso che va affrontato globalmente». Dello stesso parere è Don Alberto D'Urso, della Fondazione antiusura: «Il problema può essere risolto soltanto facendo combaciare interventi provenienti da più fronti. Innanzitutto la normativa esistente va perfezionata. Le vittime, poi, devono prendere coraggio e far affiorare tutto il sommerso. Prima di pianificare ogni intervento, inoltre, bisogna raggiungere la gente attraverso una informazione chiara ed efficiente. E infine bisogna cercare di abbreviare i tempi delle indagini e dei processi». Anche Giuseppe Margiotta, della Confesercenti, insiste sulla necessità della collaborazione: «E' giusto e indispensabile incoraggiare ogni intervento della pubblica amministrazione. Noi, intanto, come associazione cerchiamo di persuadere le stesse vittime ad abbattere il muro di omertà che circonda questa piaga della nostra società». |
vedi i precedenti interventi |