ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su
QN Il Resto del Carlino La Nazione Il Giorno (Sezione: Il Resto del Carlino Società Pag. ) |
Domenica 1 Settembre 2002 |
Patrocinio al Gay Pride, Mantovano boccia Fitto
BARI — Prima le feroci contestazioni sul modello sanitario e i ticket. Poi gli attacchi furibondi dell'opposizione. Il tutto condito da un titolo a sette colonne sull'Unità: «Fitto dovrebbe imparare dalla Toscana» (dove di ticket non c'è ombra alcuna). No, decisamente per il giovane rampollo di Forza Italia Raffaele Fitto, presidente della Regione Puglia, classe 1969, non è uno dei momenti migliori. Anche perché il peggio è arrivato ieri: chi ora lo attacca senza pietà è un alleato del calibro di Alfredo Mantovano, viceministro dell'Interno. Ma da dove nasce la polemica? Dall'idea, avuta da Fitto, di patrocinare il Gay Pride 2003 che si terrà a Bari.
Si sa: l'omosessualità è un tema che crea imbarazzo, sia a destra che a sinistra. Basti pensare a quanto accadde a Roma in occasione del Gay Pride del 2000: addirittura Rutelli dovette fare una precipitosa marcia indietro e ritirare il patrocinio del Comune. Se poi, il tema dell'omosessualità viene «spettacolarizzato», ancor più la destra insorge. A stemperare gli animi ci provò il non ancora governatore del Lazio Francesco Storace. «A France' — gli dissero — dicci qualcosa di destra». E lui: «A' frociii», urlò divertito.
Mantovano si dice «indignato» per il patrocinio concesso. E lo scrive in una lettera a Fitto, dove non è in discussione la discriminazione dei gay, ci tiene a precisare, ma i modi: «I miei figli mi hanno chiesto se eri la stessa persona per la quale avevo affrontato la campagna elettorale di due anni orsono (in cui Fitto venne eletto con la bellezza di 1 milione e 200mila preferenze, ndr). Me l'hanno domandato quasi con rimprovero». Insomma: ma che hai fatto? E ancora: «Sono indignato. Non riesco a immaginare le ragioni per le quali un importante ente territoriale guidato dal centrodestra debba sostenere un'iniziativa che il centrodestra ha sempre, e con fondatezza, osteggiato. E' in discussione la condivisione, tanto sentita da giustificare il patrocinio, della pubblica ostentazione dell'immoralità, del pubblico dileggio delle persone e dei simboli della religione, della pubblica e sguaiata proposizione di comportamenti osceni?». E il 'fastidio' della gente dove lo mettiamo? «Bari non merita quest'oltraggio».
Mantovano (e qui parte la stoccata politica) si preoccupa per «quelle famiglie che dal governo regionale del centrodestra attendono da tempo provvedimenti di sostegno alle loro difficoltà e che, al loro posto, si ritrovano il patrocinio, certo, gratuito, ma non per questo meno significativo, delle giornate dell'orgoglio gay». Finalino gelido: «Consentimi di raccontare ai miei figli che si è trattato di un incidente di percorso, a cui hai posto subito rimedio». Insomma: ritira il patrocinio. E stai attento ai passi falsi.
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