ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su QN Il Resto del Carlino La Nazione Il Giorno (Sezione: Cronache Pag. 13) |
Giovedì 6 giugno 2002 |
di Silvia Mastrantonio
Colf e badanti, tutti in fila negli uffici postali
ROMA — Uffici postali in prima fila per la regolarizzazione di colf e badanti, che dovrebbe diventare operativa a fine giugno con l'approvazione definitiva della legge sull'immigrazione. La normativa prevede che la domanda dei datori di lavoro che desiderano mettere in regola lavoratori in nero debba avvenire attraverso la presentazione, alle poste, di una richiesta. Per farlo ci saranno 60 giorni di tempo dall'entrata in vigore della legge. Contratti in prefettura La richiesta — ma tutto questo è ancora oggetto di studio — dovrebbe essere formulata in base al principio dell'autocertificazione e il requisito minimo richiesto, per le colf, dovrebbe essere che prestino servizio in Italia presso il richiedente almeno da tre mesi prima dell'entrata in vigore della legge. E' poi allo studio una convenzione con gli uffici postali perché siano questi stessi a tradurre telematicamente le richieste, che potrebbero giungere così in tempo reale allo Sportello Unico creato presso le singole prefetture. Nel caso delle badanti, invece, alla richiesta redatta in base all'autocertificazione dovrà essere aggiunta la documentazione medica relativa alla persona o alle persone che necessitano di assistenza. A quel punto toccherà alle Prefetture effettuare i controlli di rito — soprattutto per verificare, nelle Questure, che gli stranieri per i quali si sollecita la sanatoria non abbiano pendenze con la legge — e poi mandare a chiamare i datori di lavoro per la sottoscrizione del contratto e il versamento delle quote previste. La fattibilità, come dicevamo, è oggetto di studio ma risulta chiaro, come spiega l'onorevole Isabella Bertolini di Forza Italia, che «la posta diventa il tramite operativo e il sistema è pensato per non gravare il datore di lavoro di oneri eccessivi nella presentazione delle domande. Uno snellimento sostanziale, quindi». Un risultato al quale stanno lavorando gli uffici del sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano. E proprio dal Viminale si ricorda che «le poste sono gli uffici pubblici più diffusi sul territorio». «Abbiamo voluto evitare — aggiunge Bertolini — enormi file presso le prefetture con inutili perdite di tempo». Dati telematici Per il datore di lavoro, in questo modo, dovrebbero essere due i passaggi fondamentali: la presentazione della richiesta alle Poste e, poi, la convocazione in prefettura per il disbrigo di tutte le altre pratiche, comprese quelle previdenziali. Da parte loro le Poste si dicono «pronte» a raccogliere le richieste mentre sulla «convenzione» per l'eventuale trasmissione telematica dei dati si sta ancora trattando. |
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