di Eugenio Tangerini
«Cpt: una risorsa, non un ostacolo»
«Noi riteniamo che il Governo abbia fatto la sua parte: nonostante le difficoltà economiche ha risposto alle esigenze primarie del Centro di permanenza temporanea a Modena».
Così Isabella Bertolini, deputato di Forza Italia, definisce la situazione sul fronte caldo dell'immigrazione, all'indomani della visita in città del sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano. Dal Viminale, però, è arrivato un impegno solo generico a mandare nuovi uomini e mezzi oltre a quelli già previsti.
«Intanto è importante che subito dopo la pausa delle festività un rappresentante del governo con delega specifica a Cpt e sicurezza sia venuto sul territorio per rendersi conto delle esigenze. E ha parlato con tutti: istituzioni, responsabili delle forze dell'ordine, sindacati».
I poliziotti, appunto, lamentano carenze croniche: 11 Volanti su 14 sono in riparazione.
«Il problema esiste e riguarda anche i mezzi. Questo Governo sconta scelte sbagliate fatte dal centro-sinistra. L'ha detto Mantovano al nostro convegno dell'altra sera sulla legge Bossi-Fini. Stiamo cercando di rimediare, molte piante organiche delle questure saranno riviste».
Qui si parla di tempi lunghi, ma Modena ha già oggi il problema dei rinforzi da destinare al Cpt.
«In tempi brevi, lo ribadiamo, arriveranno le dieci unità che completano, in base agli impegni presi, le sessanta previste. E poi si terrà d'occhio la situazione del Centro immigrati mano a mano che andrà a regime».
Intanto vengono segnalati vari episodi di vandalismo.
«Sono all'ordine del giorno nelle strutture di questo genere. Ma il sottosegretario, che le visita tutte, dice che il Cpt di Modena è costruito in base ai concetti più moderni».
Merito del centro-sinistra che ha avviato anni fa la realizzazione del Centro?
Merito di tutti quelli, sindaco di Modena compreso, che hanno fatto una scelta giusta. Già la legge Turco-Napolitano prevedeva i Cpt, che devono essere una risorsa e non un ostacolo per il territorio».
Torniamo alla Bossi-Fini: le regolarizzazioni a Modena vanno molto a rilento. Di chi è la colpa?
«Non ci si aspettava un numero di domande tanto elevato: oltre 700 mila in tutta Italia. E le province con più opportunità di lavoro, come Modena, hanno una valanga di richieste: qui sono quasi 11 mila. Siamo soddisfatti che ci sia questo desiderio di mettersi in regola».
Poste e prefetture, però, sono stracariche di lavoro.
«A metà mese, grazie alla Finanziaria, saranno assunte nelle prefetture che hanno più pratiche da sbrigare mille persone con contratti trimestrali rinnovabili. Le Poste, intanto, hanno inserito i dati per via telematica, evitando code agli utenti. Ora sono le prefetture che devono chiamare le parti per stipulare il contratto vero e proprio. E l'impegno del governo è di chiudere entro l'anno le procedure di regolarizzazione».
|