ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su QN IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE (Sezione: il Resto del Carlino Pag. ) |
Lunedì 13 ottobre 2003 |
di Lorenzo Sani
Il piano di An: «Tra 4 anni la riforma sarà operativa»
Se potesse votare alle amministrative domani, la maggioranza degli extracomunitari immigrati in Italia darebbe la propria preferenza a sinistra. Secondo il primo sondaggio (realizzato on line dalla Angelo Costa Spa) pubblicato sulla scia del dibattito aperto dalla proposta che Gianfranco Fini porterà venerdì in Consiglio dei ministri, il 29% dei voti andrebbero infatti ai Ds, il 24% ad An, propugnatrice dell'iniziativa, e una frammentazione dall'8% in giù agli altri partiti.
Ma per Pierpaolo Landi di Chiavenna, responsabile delle politiche sull'immigrazione per il partito di Fini, «non si tratterebbe di un autogol», anche perchè quel 24% costituirebbe un successo strepitoso per An...
Insieme col coordinatore nazionale La Russa, ai capigruppo Anedda e Nania, ai sottosegretari Mantovano e Mantica, Landi di Chiavenna fa parte del tavolo ristretto che sta mettendo a punto una proposta legislativa foriera di non poche fibrillazioni nella maggioranza, dalla Lega al suo stesso raggruppamento.
La proposta prevede il diritto di voto per le amministrative «senza elettorato passivo» (il cittadino extracomunitario non potrà essere eletto) dopo 8 anni di soggiorno regolare nel nostro paese, «forse 6 per quelli provenienti dai paesi che nel 2004 entreranno nella Ue».
Troppi, sostiene l'opposizione più radicale: già la Costituzione prevede l'acquisizione della cittadinanza italiana dopo 10...
Ha un'idea sui tempi di attuazione? L'iniziativa è stata accolta favorevolmente più a sinistra che a destra: è plausibile una convergenza bipartisan su un tema così delicato? Se la Lega rimanesse sulle sue posizioni? Come è nata questa proposta: è tutta farina del sacco di Fini?
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