ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su QN
IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE

(Sezione:  il Resto del Carlino     Pag.     )
Domenica 14 settembre 2003

s. m.

 

Castelli: «I poliziotti indagati? Innocenti fino alla sentenza»

 


 

ROMA — «La nostra Costituzione prevede che chiunque non è condannato in via definitiva è innocente». Il ministro della Giustizia, Roberto Castelli (nella foto), non dice di più a commento dei 73 avvisi di garanzia inviati dalla magistratura di Genova ad altrettanti esponenti delle forze dell'ordine a chiusura delle indagini sul G8. Non dice di più ma avverte che solo qualora l'eventuale colpevolezza fosse dimostrata da una sentenza definitiva, si potranno assumere provvedimenti. Una posizione in linea con quelle di altri esponenti di governo e dei rappresentanti dei sindacati di polizia. E se i giovani di An hanno lanciato una campagna di raccolta fondi a favore dei poliziotti, il coordinatore Ignazio La Russa ribadisce: «La magistratura ha il dovere di indagare e di perseguire eventuali responsabilità di singoli. Tuttavia, noi non metteremo mai sullo stesso piano aggrediti e aggressori. Gli aggrediti sono le forze dell'ordine, gli aggressori i facinorosi estremisti del black o white bloc».

Di qui la solidarietà ai ragazzi in divisa nell'ambito di una vicenda che il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, non esita a definire un «drammatico paradosso». «Nel capoluogo ligure due anni fa — spiega — si è realizzato il più grosso tentativo organizzato di aggressione violenta nei confronti dei partecipanti a un vertice internazionale. Oggi le cifre e l'enfasi seguite alla conclusione dell'indagine sembrano ribaltare i ruoli: i 73 avvisi notificati ad appartenenti alle forze di polizia a fronte dei 23 notificati, qualche mese fa, ai presunti autori delle violenze e dei danneggiamenti rischiano di identificare ancora una volta e contro la realtà, gli aggressori nelle forze di polizia e gli aggrediti nei black bloc e negli anarchici insurrezionalisti».

Naturalmente non tutti la pensano così. Per Cento, deputato dei Verdi, alla luce di quanto emerso il governo deve tornare in Parlamento per riferire di quei fatti mentre Fiorello Cortiana, sempre dei Verdi, chiede che siano approfonditi i comportamenti dei parlamentari di An e del vicepresidente del Consiglio, Fini. «Occorre chiarire e capire — dice — il ruolo politico e se c'è stato un legame tra quel ruolo politico e l'azione della polizia».

Alcuni degli indagati per i fatti avvenuti nella caserma di Bolzaneto — 43 persone, 39 poliziotti e 4 medici — sono stati anche indagati per violazione dei diritti umani fondamentali e per lesione del diritto alla salute. Tra questi ci sarebbe anche il medico genovese Giacomo Toccafondi, responsabile del servizio sanitario della struttura provvisoria, e il vicequestore Alessandro Perugini. Le altre accuse sono, a vario titolo, abuso d'ufficio, abuso d'autorità contro detenuti o arrestati, omissione di referto, minacce e insulti.


 

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