ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su QN IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE (Sezione: Resto del Carlino Pag. ) |
Giovedì 19 giugno 2003 |
di Alessandro Farruggia
Bossi: «I clandestini morti?
Capita quando si viaggia»
ROMA — Mentre sull'immigrazione si muove l'Europa, che al vertice di Salonicco, annunciano Prodi e la presidenza greca, vuol «definire una politica comune in materia», dalla Lega arrivano nuove bordate.
Che suscitano l'ira dell'Osservatore Romano, tanto più dopo le parole pronunciate l'altro giorno dalla rappresentante del Carroccio a Lampedusa, Angela Maraventano: «Umberto Bossi ha ragione, eccome. Perchè non li ammazzano tutti questi clandestini che arrivano ogni giorno sulla mia isola? Almeno io ho il coraggio di dirlo..». Parole che suonano «come bestemmie» al giornale della Santa Sede: «L'auspicio, gridato come pretesa, dell'uccisione di qualcuno, e di qualcuno più debole, deve essere chiamato con il suo nome...».
Ma ieri sulla questione immigrazione è tornato lo stesso Bossi: «I clandestini naufragati a Lampedusa? Sapeste quante persone muoiono in viaggio...». Incalzato, il ministro delle Riforme ha aggiunto: «Mi chiedete se provo dispiacere? Ma cosa c'entra?! Provo lo stesso dispiacere quando vedo i morti per le strade...».
I distinguo
Certo è che sul tema è sempre più urgente una politica comune Ue. «Siamo convinti — ha detto ieri Prodi — che sia arrivato il momento di definire una politica comune dell'immigrazione. Si tratta di una priorità politica di prim'ordine, di un settore dove le aspettative dell'opinione pubblica sono molte e i finanziamenti devono toccare un livello adeguato. Abbiamo previsto — ha precisato il presidente della Commissione — un pacchetto di 140 milioni di euro per la gestione delle frontiere esterne e di 250 milioni di euro per la cooperazione con i Paesi terzi». Se ne parlerà al vertice di Salonicco, dove è in testa all'agenda. Il premier greco Costas Simitis, presidente di turno, ha annunciato che chiederà ai suoi colleghi di «assumere iniziative per un più efficace coordinamento delle polizie di frontiera», che potrebbero diventare un corpo unico di controllo dei confini comunitari. E di rafforzare la cooperazione con i paesi terzi per impedire le partenze. E' una tesi condivisa dal nostro esecutivo. La necessità di «governare il fenomeno d'intesa con la Ue» è stata sollecitata alla Camera dal sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano che, dati alla mano, ha sottolineato che «i clandestini che giungono in Italia sono oggi un quarto di quelli che giungevano 4 anni fa».
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