ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su QN IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE (Sezione: il Resto del Carlino Pag. ) |
Mercoledì 24 settembre 2003 |
di Alessandro Farruggia
«Tolleranza zero
Ma per lo spinello
non si va in galera»
ROMA — Tolleranza zero, però chi fuma uno spinello non rischierà il carcere ma una multa o una sanzione amministrativa come il ritiro di patente o passaporto.
«Strutture di recupero»
«Se un ragazzo viene fermato mentre fuma uno spinello — spiega il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano— questo comporterà un richiamo da parte del prefetto e al più una sanzione amministrativa. Dico al più, perché se esistono le condizioni per un recupero, verrà indirizzato a una struttura di recupero. Altrimenti ci sarà un mero richiamo dal punto di vista amministrativo, non certo il carcere».
Sanzioni amministrative anche per chi utilizza o detiene droghe pesanti fino a una «dose massima tollerabile», oltre la quale le sanzioni saranno penali. Tolleranza zero insomma, e Gianfranco Fini è tornato ieri a spiegare il senso di quella «svolta 180 gradi» che aveva annunciato lo scorso aprile alla quinta conferenza mondiale sulla droga di Vienna. «La tolleranza zero — osserva il vicepremier — non vuol dire che vogliamo usare le manette o una logica poliziesca o che auspichiamo retate. Vuol dire combattere la sottovalutazione, negare che esiste una cultura dello sballo e impegnarsi per mettere chiaramente in testa ai giovani che non è vero che una pasticca rende più allegra la serata».
Fini invita poi «i cantanti rock, e gli uomini e le donne dello spettacolo a riflettere prima di dire che drogarsi in qualche modo è un diritto, che c'è libertà di assunzione di stupefacenti e di propagandare la cultura dello sballo». Il vicepremier spiega che la proposta governativa «non intende negare il metadone ai tossicodipendenti» purché la somministrazione sia «a scalare». «Io mi indigno — prosegue — di fronte all'egoismo di una società che dice al tossicodipendente 'io ti do il metadone, ma tu te ne stai in un angolo come un relitto e non dai fastidio alla società, non disturbi la quiete della buona borghesia'». E anche il Guardasigilli si schiera a favore della nuova normativa antidroga. «Per contrastare il traffico di stupefacenti — insiste Roberto Castelli — ci vuole la tolleranza zero. E' evidente che il traffico di droga nasce proprio dal consumo e quindi non si capisce come si possalottare contro il traffico di stupefacenti e al tempo stesso tollerare il consumo personale di droga». «E' un passo indietro»
Ma il fronte dei contrari è ampio. «E' un grosso passo indietro — osserva l'ex ministro dell'Interno Enzo Bianco — Mentre da un lato si dice di voler restringere l'area delle sanzioni penali, ora si ipotizza una punizione dei consumatori di ogni tipo di droga. E' un grosso errore, quando invece bisognerebbe puntare sul recupero dei tossicodipendenti e la tolleranza zero nei confronti delle organizzazioni criminali».
Contrari anche Ds, Verdi, Rifondazione, Comunisti Italiani, i radicali (pronti a presentare un referendum). Ma anche nella maggioranza sulla punibilità dei consumatori ci sono dei perplessi, specie in Forza Italia. Il ministro della Difesa Antonio Martino, ad esempio, ma anche il vicepresidente del Senato, Biondi, oltre ai due deputati del Nuovo Psi.
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