ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su QN Il Resto del Carlino La Nazione Il Giorno (Sezione:Il Resto del Carlino   Bologna Pag. ) |
Sabato 27 luglio 2002 |
Delitto Biagi, lista di indirizzi piena di misteri Sono state dieci le persone perquisite nel corso dell'operazione decisa dalla Procura di Bologna che indaga sull'omicidio di Marco Biagi. Le perquisizioni, 14 in tutto perchè alcuni avevano più abitazioni a disposizione, sono state fatte a Bologna, Padova, in provincia di Udine, a Mogliano Veneto e a Bassano del Grappa. Nessuna delle persone interessate dall'operazione è indagata, almeno al momento. Due dei padovani perquisiti sono invece indagati nell'inchiesta della Procura di Trani, partita nel '99 dopo l'omicidio di Massimo D'Antona, in cui si ipotizzano l'associazione con finalità di terrorismo e di eversione e la propaganda ed apologia sovversiva. Un'inchiesta che si è interessata di quell'area «di sostegno» ai terroristi detenuti nel carcere di massima sicurezza di Trani. Sul materiale sequestrato il Procuratore Enrico Di Nicola (foto) ha spiegato che c' è «qualcosa di interessante a livello generico». A Padova, tra l'altro, gli investigatori bolognesi hanno sequestrato un indirizzario che comprende dieci città, Milano, Firenze, Cosenza, Genova, Roma, Siena, Ravenna, Reggio Emilia, Bergamo e Napoli. Si tratta di dieci etichette autoadesive con nomi e cognomi di privati ma anche di associazioni: etichette che sarebbero semplicemente servite per spedire un giornale comunista. Nell'elenco pare ci siano i nomi di altri indagati nell'inchiesta di Trani. Nei prossimi giorni i magistrati bolognesi che si occupano dell'omicidio Biagi analizzeranno nel dettaglio i documenti sequestrati. A Roma, intanto, ieri pomeriggio si è svolto il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica dedicato all'esame della relazione del Copaco sulla mancata scorta al professor Marco Biagi. Alla riunione, voluta dal ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, per recepire le indicazioni del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, hanno partecipato il capo della polizia Gianni De Gennaro, i comandanti generali dell'Arma dei carabinieri, Guido Bellini, e della Guardia di finanza, Alberto Zinniani, i direttori del Sisde, Mario Mori, del Sismi, Niccolò Pollari, e del Cesis, Ferdinando Masone. Al Comitato hanno preso parte il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano e il capo di gabinetto Roberto Sorge, autore dell'inchiesta che ha messo nei guai il questore Romano Argenio. Come previsto nessuna 'punizione'.
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