ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su il Riformista (Sezione: Pag. 3) |
martedì 18 ottobre 2005 |
teo-con
Ratzinger benedice un convegno di laici, seppure molto devoti
Pera e Formigoni che fanno il loro ingresso trionfale insieme, tra banda del paese e cittadini festanti, in quel piccolo gioiellino di arte, cultura (e fede) che è Norcia, Umbria, e in particolare a piazza san Benedetto XVI che aleggia nella saletta della Castellina, giusto di lato alla basilica (di San Benedetto, ovvio), e che già è diventato un caso nella storia della convegnistica contemporanea, visto che un papa che scrive brevi manu e non via segreteria di Stato a un convegno di laici - per quanto "devoti" - non s'era ancora visto, ai nostri giorni (da cui il primo, e non ultimo, dei travasi di bile dell'ateo devoto per eccellenza Giuliano Ferrara, che di organizzare il convegno di Norcia coi "periniani" proprio non ne ha voluto sapere). Infine e soprattutto, il dialogo tra le in parte nuove e in parte antiche voci di un grumo culturale, politico, sociale che se vota - chi più (i "periniani"), chi forse meno (i ciellini) - già centrodestra, ha deciso di fornire al centrodestra medesimo un minimo comun denominatore indenditario e valoriale. Grumo che si riflette perfettamente nelle parole scritte dal Papa al presidente del Senato e ai suoi ospiti al convegno "Libertà e laicità": «La dignità dell'uomo e dei suoi diritti fondamentali rappresentano valori previ a qualsiasi giurisdizione statale». Lettera autografa dove l'occhio e l'accento cadono su «previi». Futuro in Parlamento. Passare da un obiettivo culturamente così "alto" ai conti in tsca ai nuovi assetti della Cdl del futuro prossimo venturo ce ne corre, ovvio. Ma anche i convegnisti di Norcia sono uomini di mondo e dunque fanno capire che «si, è vero, di assetti politici del centrodestra abbiamo parlato. Anche noi ci chiediamo se e come possa avere spazio e legittimità un nucleo di deputati e sentaori che, all'interno del prossimo Parlamento, sappiano e vogliano portare avanti bataglie e discorsi sui valoiri. Una cosa deve essere chiara, però: a Norcia c'erano e sono intervenuti intellettuiali che, per lo più, non hanno mai ricevuto prebende e posti, in cinque anni di governo..»., spiega un fonte orgogliosa e bene informata. Alfredo MAntovano, esponente di An, lo conferma;« Se sgombriamo il campo dall'equivoco di voler fare un partito, le dico sì, è vero, ce lo stiamo chiedendo. Ma per ora è una discussione premetura...». Sarà anche prematuro, la discussione c'è e ccome e mentre i "periani" liquidano le dimissioni di Follini come il gesto di un «cattoico iper-giacobbino», il governo Fornmigoni, parlandone con il Riformista, si augura che Follini «resti con noi» ma soprattutto promuove la linea oggi scelta dall'Udc» e chiede «una Cdl più larga e polifonica. Che non vuol dire un'alleanza a giometrie variabili ma più spazio e più dignità all'area cattolico-moderata». «Il problema della rappresentanza politica di quello che diciamo c'è», riconosce il professor Gaetano Quagliariello, pesidente di quella Fondazine Magna Charta che, insieme alla Fondazione per la Sussidiarietà (e al suo segretario generale Emanuele Forlani), è stato il promotore dell'incontro, «ma servono linguaggi comuni, nuovi approfondimenti e soprattutto una dimensione di popolo». Già, proprio quella che ha Cl, la dimensione di popolo. Pera ha fatto bingo.Il fatto è che Cl dialoga a 360 gradi, con tutti, come ci tiene a sottolineare proprio Forlani, e soprattutto che Cl (e la Cdo, presenti a Norcia con tutti i loro leader, Giancarlo Cesana; raffaele Vignali; giorgio Vittadini) non vuole farsi ingabbiare nella logica proposta da Pera, quella del "neo conservatorismo" all'americana (di Ernesto Galli della Loggia e Roberto De Mattei gli interventi più interessanti e stimolanti, sotto questo aspetto). E il presidente della Fondazione, Vittadini, l'ha ribadito in tutte le salse. Resta il punto, però: Pera ha fatto bingo, con questo convegno. Qugliariello lo dice in altro modo: «Se dentro la Cdl credono che il rapporto con i cattolici si risolve nell'esentare la Chiesa da pagare l'Ici commettono un grosso abbaglio. Dobbiamo tornare a parlare al popolo, in testa a quello di Dio. Noi, con Norcia, abbiamo appena cominciato».
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