Armando De Simone
«Bisogna cambiare le norme, specie quelle sui minori»
«Lo Stato reagirà, ci vogliono riforme strutturali»
Roma. Un'emergenza violenza, quella nell'area metropolitana di Napoli, che sembra ormai irrefrenabile. Eppure il Governo Berlusconi pensa di potersi contrapporre efficacemente alle bande che uccidono anche per poche lire e limitano la libertà dei cittadini. Ne parliamo con il sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano. «I fatti di Casoria e di Afragola, per quanto davvero drammatici, rientrano in quegli eventi che non sono né facilmente pevedibili né arginabili - premette Mantovano -. Insomma, non ci troviamo di fronte ad una rapina in banca o ad un contesto di attività criminale di organizzazioni criminose, ma di fronte ad episodi gravissimi di teppismo. Che non incidono meno gravemente, però, sul tessuto sociale».
Il cardinale Giordano infatti parla di "diffusa cultura della violenza" «Credo che la sua sia una chiave di lettura adeguata. Il problema è che non possiamo pensare di affrontare eventi come questi solo con misure di polizia. La questione criminalità, in particolare quella dei giovanissimi, necessita di un approccio diverso. Anche se da un punto di vista legislativo qualche rettifica va fatta».
Quale, ad esempio? «Penso alle norme sugli stupefacenti. Dieci anni fa erano coerenti con la legge Iervolino-Vassalli, e puntavano fortemente al recupero. Ma appena tre anni dopo questo quadro fu squilibrato da una serie di decisioni politiche e della magistratura che hanno reso il quadro molto più lassista».
La magistratura minorile si dice disarmata.... «Senza giungere a pensare ad ipotesi di abbassamento dell'età in cui si è considerati punibili penalmente, qualche rettifica all'intera materia minorile va apportata, in particolare sul fronte dei criteri per giudicare i minori. Queste leggi, infatti, finiscono con il condizionare i giudizi e spesso i magistrati minorili si "riducono" a fare gli assistenti sociali».
Resta il fatto che l'emergenza a Napoli e nell'hinterland è permanente «Il degrado dell'immensa periferia napoletana è un dato oggettivo. Ma è vero o no che da otto annni Comune e Provincia sono guidati dalla sinisra? Come sono stati impiegati i fondi stanziati in questi anni per il disagio sociale e la vivibilità? Insomma, la sinistra sul fronte sicurezza dovrebbe seriamente interrogarsi sui suoi limiti culturali».
In che senso? «L'assessore siciliano che ha proposto di ripristinare l'uso del grembiule è stato, da sinistra, sommerso dalle critiche. Non riescono a tener conto che anche un particolare di per sé irrilevante come l'uniforme scolastica è però uno strumento di promozione verso quell'ordine che manca nei comportamenti quotidiani».
Cosa intende fare il Governo? «Napoli è una delle città più importanti e la sua situazione non è certo ordinaria. La realtà più adeguata per indicare le possibili soluzioni è il Comitato per l'ordine e la sicurezza. Posso garantire, in nome di un sano spirito federalista, che tutto quello che verrà richiesto sarà valutato con la massima attenzione».
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