Il sottosegretario all’Interno contesta l’atteggiamento dei togati che per protesta hanno abbandonato le aule
ROMA. «L’appello di due anni fa di un procuratore
generale oggi in pensione continua ad essere lo
slogan che anima ancora, non solo le inaugurazioni
dell’anno giudiziario, ma molte altre iniziative
della magistratura...». Alfredo Mantovano, sottosegretario
all’Interno ha terminato da poco il suo intervento
alla Corte d’appello di Bari. È amareggiato
per la protesta dei giudici che in ogni parte d’Italia
hanno abbandonato le aule quando ha preso
la parola il rappresentante del governo. «È un atteggiamento
di totale chiusura. Il governo - dice -
non ha nessuna intenzione di punire o di sottomettere
la magistratura, vuole solo rendere più efficiente
il sistema, ma certamente non può subire
una resistenza politica sugli argomenti prima ancora
che di merito».
Politicizzazione ed efficienza sono
stati i due temi maggiormente affrontati
nelle varie inaugurazioni...
Credo che sia il caso di preoccuparsi più dell’efficienza
dell’apparato giudiziario. Anche perché se si
vuole avere l’ennesima riprova della politicizzazione
basta dare uno sguardo a quello che è successo
nei vari distretti giudiziari...
Anche quest’anno si è gridato all’attentato
dell’indipendenza della magistratura.
La verità è che certi giudici si oppongono alla riforma
dell’ordinamento giudiziario perché temono di
essere sottoposti a verifiche. Chi svolge il lavoro di
pilota d’aereo è sottoposto a periodici controlli, non
vedo perché il magistrato possa pensare di essere
esente...
Torniamo all’efficienza, si contesta
l’esiguità dei fondi...
Le risorse per far funzionare la macchina sono importanti,
ma occorre vedere come vengono concretamente
impiegate. A Bari nel mese di ottobre si è
scatenata una polemica perché mancavano i fondi
per la stenotipia nei processi penali. Il problema
è stato immediatamente risolto. I fondi,
però, si erano esauriti non perché erano meno
rispetto al passato, ma perché la stenotipa era
stata impiegata anche per trascrivere le arringhe
degli avvocati e dei pm. In realtà, dovrebbe
essere utilizzata solo per trascrivere le deposizioni
dei testimoni. Nel 2004 i fondi per la
giustizia sono aumentati rispetto agli anni precedenti
e questa maggiore disponibilità nella finanziaria
non è stata valutata positivamente...
L’Anm ha presentato qualche
giorno fa un libro bianco sullo sfascio
della giustizia...
Il problema non è quello di sfidarsi a colpi di
dossier ma di far funzionare la macchina, sia assicurando
un prodotto accettabile, sia utilizzando
le risorse disponibili in modo razionale.
Il procuratore Giancarlo Caselli
da Torino ha lanciato un duro j’accuse
contro il governo, e ha parlato di delegittimazione
della magistratura...
L’attentato all’autonomia dei magistrati viene
dall’interno della stessa categoria. Perché nel
momento in cui alcuni magistrati partecipano
convintamente ai cortei dei no global, o sono
parti attive e in certi casi organizzatori dei girotondi,
oppure inondano la Corte costituzionale
di ordinanze di legittimità nei confronti
della legge sull’immigrazione, non danno tranquillità
e sicurezza alla gente. Nella magistratura
si è ormai consolidato un atteggiamento simile
a quello di altri poteri neutri (come la Banca
d’Italia e la Consob) e ogni riferimento alle
vicende finanziarie attuali è assolutamente voluto.
Sembra che i magistrati italiani, e in particolare
la magistratura associata, stiano sempre
al piano di sopra e guardino tutti dall’alto pronti
a giudicare e mai ad essere messi in discussione,
non nelle loro decisc’è un atteggiamento
di totaale chiusura oni giudiziarie, ma nelle loro
valutazioni politiche...