ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA Sabato 11 maggio 2002

Virginia Piccolillo

L’INTERVISTA

 

Mantovano: identificazione necessaria Siamo in linea con altri Paesi europei

 


ROMA - «Non vedo lo scandalo di volere un’identificazione certa per tutti. Sarà così anche per gli italiani: le nuove carte di identità elettroniche già prevedono le impronte digitali». Il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, taglia alle radici le polemiche sul controllo delle impronte. E anticipa: «Il governo andrà avanti».

Dunque nessuna possibilità di ripensamento?
«Su questo punto, no. L’identificazione è necessaria e il rilievo è, dai graffiti del Paleolitico alle foto di oggi, il sistema che consente maggiore certezza».

Cofferati dice che è una misura insensata contenuta in una legge in contrasto con l’Europa.
«Noi siamo perfettamente in linea con gli altri Paesi d’Europa. In Germania dicono le stesse cose. E il ministro dell’Interno non è certo di Alleanza nazionale. In Inghilterra vogliono addirittura che l’identificazione sia fatta alla partenza degli immigrati, invece che all’arrivo in Europa».

Non è un ritorno al passato?
«Al contrario: siamo in linea con le nuove acquisizioni tecnologiche. Nei computer presto le impronte sostituiranno le password perché più sicure».

Quanto costerà l’iniziativa?
«Il potenziamento potrebbe costare tre milioni e cinquecentomila euro. E la gestione un milione e cinquecentomila euro l’anno. Sono cifre consistenti, ma non travolgenti, non credo che ci saranno problemi a trovarne la copertura economica. Del resto l’Ulivo ci ha insegnato che le riforme ambiziose a costo zero fanno solo danni».

A quale si riferisce?
«Ad esempio a quella sul giudice unico».

Si parla di un grande incremento degli arrivi dei clandestini.
«Non so sulla base di quali dati. L’aumento è solo del 3,6% rispetto al periodo precedente a questo governo. La novità è solo nelle rotte. Non sono più incentrate sul canale d’Otranto, ma passano dal Canale di Suez. Lunedì ne discuterò col ministro dell’Interno egiziano».

Il ddl sulla confisca delle navi clandestine sarà convertito lunedì. Che ne è di quello sull’uso della Marina Militare?
«C’è stata un’enfasi eccessiva su quel provvedimento. Prevederà solo il raccordo tra i mezzi della Marina e dei Carabinieri per manovre d’aggancio delle navi intercettate, dove è possibile. Oppure di puro soccorso».

 

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