ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione:  Politica         Pag.    16)
Venerdì 10 febbraio 2006

Francesco Battistini

Polemiche nell’Unione. Capezzone: Ruini lancia un’Opa

   

 

  La leader antireferendum con Rutelli «Mi candido anche contro i Luxuria»

La Binetti: difficilissimo dialogare con alleati così


 

ROMA - Luxuria, intanto, sa a malapena chi sia. «Un trans?». Sì, il trans che si batte per Rifondazione e per le coppie gay. «Ah, sì. E che cosa farà? Mica il capolista?». A pie’ di lista per ora ce l’avrà lei, professoressa Binetti: come si sente una cattolica apostolica ruiniana, in un’alleanza politica coi radicali che vogliono la pillola abortiva o col transgender che faceva marchette e teneva lezioni sul sesso a pagamento? «Mi chiedo se poi la provocazione siamo noi... Luxuria è una delle provocazioni più pesanti che Rifondazione potesse fare. Bisogna rispondere con posizioni altrettanto chiare e forti.

Viviamo in un Paese profondamente moderato, aperto e tollerante. Ma dialogare con alleati del genere non sarà difficile: sarà stradifficile». La neuropsichiatra Paola Binetti sale sul treno che la riporta da una seduta di lauree a Pavia e fa capire che, sì, - «qualche ora e ufficializzo» - ormai è saltata sul carro di Rutelli su espressa richiesta del Rutelli medesimo: candidata al Senato, non nel listone della Camera, perché «almeno questo mi risparmierà qualche problema in più». Dove il problema è innanzi tutto lei: la presidentessa del comitato Scienza & Vita o, come la chiamano tout court , il braccio armato della Cei che abbatté il referendum sulla fecondazione, l’ultracattolica che voleva l’indagine conoscitiva sulla 194, ora nella truppa «ciellina»-diellina che imbarazza (sottovoce) qualche laico compagno di lista e proprio indigna gli alleati radical-socialisti, rifondaroli, verdi. «Fantastico! L’opa ruiniana-rutelliana è ufficialmente lanciata. Come nelle vecchie pubblicità: Ruini comanda e Rutelli fa! » va in esclamazioni Daniele Capezzone, segretario della Rosa nel Pugno: «Devo riconoscere alla Margherita un merito: d’avere gettato la maschera. La candidatura Binetti è il biglietto da visita con cui scende in campo il cardinale».

Pacs e amen, lo scontro è qui. Se questa è «una campagna elettorale dei valori», come crede il ministro udc Baccini, se con Paola Binetti s’«arrutellano» anche l’aclista Luigi Bobba e il Forum di Edo Patriarca perché (sostiene Baccini) «ci sono molti cattolici che vendono i propri ideali per avere qualche seggio in più», questa campagna acquisti vale ingaggi che scontentano un pezzo di squadra? «Siamo ormai al gioco dei contrappesi, questo dosaggio di cariche e incarichi non m’appassiona», se la cava freddo il dl Antonio Maccanico che al referendum di giugno era contro la Binetti. «Non fatico a dirlo, le mie posizioni su Pacs e altre questioni sono diverse» riconosce Roberto Zaccaria. E Ugo Intini, socialista-radicale: «La Binetti non ci piace. È la mutazione genetica d’un partito nato laico e diventato confessionale». Parla anche l’Arcigay, con Sergio Lo Giudice: «La Margherita si sta vendendo l’anima ai vescovi».

«E meno male che l’Arcigay s’arrabbia!», sul treno la professoressa Binetti va per la sua strada: «Il centrosinistra non può essere appaltato solo alla loro visione, su temi che toccano l’etica». Ma lei è o no la quinta colonna di Ruini? «Falso. Su vita, famiglia, scienza, libertà, dialogo la pensiamo allo stesso modo. Ma noi non siamo l’armata di nessuno, perché nessuno fa una guerra a nessuno. Io poi ho grande stima di cattolici come Volonté e Mantovano, che stanno nel centrodestra».

E allora perché i ruiniani non sono rimasti di là? «Il cardinale non è mai stato né di qua, né di là. E nemmeno io, che un tempo votavo la Dc di Moro e Donat Cattin, non ho mai avuto tessere di partito. Io vengo dalla scienza e quello che vorrei portare è una politica meno da talk-show, senza aggressività reciproca». Nel centrodestra però si sentono traditi... «È una parte del centrodestra che ha tradito alcuni valori. Ma ce n’è un’altra con cui si può continuare a dialogare».


    

 

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