ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA (Sezione: CRONACHE Pag. 18 ) |
Lunedì 11 novembre 2002 |
R. Zuc.
Chiude la sanatoria record
ROMA - Si chiude oggi la più grande sanatoria di immigrati che sia mai stata effettuata in Italia: si calcola infatti che questo pomeriggio, scaduti i termini previsti dalla legge Bossi-Fini, le domande presentate agli uffici postali saranno all’incirca 550 mila. Ma l’operazione si conclude con alcuni interrogativi rimasti aperti. LE CIFRE - Il Viminale parla di 550 mila moduli, molti di più rispetto al passato. Basta pensare che nel 1986, per la prima volta, vennero regolarizzati 120 mila stranieri, nel 1990 con la legge Martelli 215 mila, nel 1995 con il decreto Dini 244 mila e nel 1998 con la Turco-Napolitano 217 mila. E’ vero che dopo la scadenza la selezione delle domande potrà far abbassare il numero (il Viminale calcola un 10 per cento in meno) grazie alle domande multiple per lo stesso immigrato da regolarizzare (obbligatorie per una colf che ha più datori di lavoro) o per altri motivi. Ma anche se la cifra finale sarà di poco inferiore al mezzo milione, si tratterà pur sempre di un record. L’ATTESA - Nessuno conosce il tempo esatto di attesa per giungere all’effettiva regolarizzazione. Dopo l’esame delle questure (per verificare l’assenza di pendenze penali in corso), spetterà alle prefetture chiamare gli interessati (datore di lavoro e immigrato) a presentarsi agli speciali sportelli unificati per firmare il contratto di lavoro ed ottenere il permesso di soggiorno. Tutto dipenderà dalla capacità degli uffici di esaminare i dossier. Le previsioni parlano comunque di una media di due mesi di attesa. MULTE E CONTROLLI - Il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano ha lanciato ieri un ultimo appello ai datori di lavoro «recidivi», vale a dire a coloro che non si convincono a regolarizzare i loro dipendenti: «Hanno ancora a disposizione 24 ore». Dopo, infatti, scatteranno i controlli. Con sanzioni severe per chi verrà scoperto: 5 mila euro di multa e la reclusione da tre mesi ad un anno. Per l’immigrato è prevista l’espulsione immediata. LA CIRCOLARE «DI GARANZIA» - Così è stata ribattezzata la comunicazione del Viminale a tutte le questure, perché prevede la concessione di un permesso di soggiorno di sei mesi all’immigrato disposto a denunciare il datore di lavoro che si rifiuta di regolarizzarlo. Il testo fa pensare ad una scadenza dell’11 novembre per questo provvedimento (assieme alla sanatoria), ma la Cgil chiede una proroga: «Bisogna attendere fino a lunedì sera prima di essere certi che il datore di lavoro non voglia davvero procedere alla messa in regola». GLI ALLOGGI - Chi li ha affittati a immigrati che non erano in regola ha tempo fino ad oggi per comunicarlo ai commissariati. Rischia altrimenti multe da 160 a 1.100 euro. Tutto fa pensare che non siano tenuti a fare la stessa cosa i datori di lavoro che ospitano a casa loro colf e badanti, ma un chiarimento definitivo sarebbe opportuno.
|
vedi i precedenti interventi |