ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione: IN PRIMO PIANO      Pag.    11)
Giovedì 12 maggio 2005

Roberto Zuccolini

IL REFERENDUM

 

 An si smarca da Fini. E Ruini va Pera

Rebecchini (Consulta religiosa): lascio. Mantovano: il leader dei Ds. Follini: dissento ma lo rispetto.


 

ROMA - Alla Camera si vota la fiducia sulla competitività. Ma girando per il Transatlantico i parlamentari di An hanno altro per la testa: Gianfranco Fini, quei tre sì e un no che pesano come un macigno. Ci sono reazioni diverse di fronte a quella scelta sulla fecondazione assistita, ovviamente c'è anche chi la pensa come il vicepremier. Ma è un piccolo gruppo. Gli altri sono in agitazione. E più di tutti i cattolici. Gustavo Selva è desolato, Riccardo Pedrizzi non si dà pace, Alfredo Mantovano lancia frecce avvelenate. Sanno che i vescovi non hanno gradito, prima di tutti il cardinale Camillo Ruini che ieri sera ha avuto un colloquio privato con il presidente del Senato Marcello Pera. E fuori del Parlamento Gaetano Rebecchini, che per oltre dieci anni ha fatto da pontiere tra Fini e le gerarchie ecclesiastiche, è pronto a ,dimettersi da presidente onorario della consulta etico-religiosa del partito: «Inutile fare giri di parole: mi sento tradito, penso che lascerò».

Per tutta la giornata di ieri Rebecchini, figlio dell'ex sindaco dc della capitale, ha ricevuto telefonate da preti e vescovi, amici di vecchia data che gli chiedevano: «Come ha potuto fare una cosa del genere?». Domanda alla quale non sapeva e non poteva rispondere. Ma tante chiamate di questo genere le ha ricevute anche Gustavo Selva: «Mi dispiace dirlo questa volta Gianfranco non ha tenuto conto dellasensibilità di An e dei suoi elettori. Si tratta di un cambiamento di fondo rispetto allo statuto del partito, scritto a Fiuggi e ribadito recentemente nel "decalogo dei valori". Cioè che An'ha "una linea cattolica e nazionale"».

Robèrto Menia invece gira con un foglio tra le mani: sono le firme dei deputati di An che hanno sottoscritto il documento di Scienza e Vita, il comitato astensionista ispirato dalla Cei. A metà pomeriggio i nomi sono 44, ma in serata raggiungono la sessantina, cioè oltre la metàdei parlamentari di Alleanza Nazionale: «All'inizio c'erano solo alcuni di noi, come Mantovano e Ronchi, ma dopo l'uscita di Fini c'è stato un boom di adesioni. Sono d'accordo con la libertà di coscienza, ma certe affermazioni fanno riflettere sul!'identità del partito: non èstato Fini a richiedere con forza l'inserimento delle radici cristiane nella Costituzione europea?». Caustica la battuta di Alfredo Mantovano: «Tempo fa spiazzò la sini stra con le famosi dichiarazioni sul fascismo e il voto agli immigrati. Ora però non mi meraviglierei se apparissero manifesti a firma dei Ds e dei radicali con la sua foto e lo slogan "anche lui vota sì"».

Gira per il Transatlantico anche un altro foglio: è quello sponsorizzato da Roberto Rosso, deputato di Forza Italia e attivissimo promotore del comitato politico per l'astensione ai referendum « Fuori da An, ma sempre nella maggioranza, arrivano nuove prese di distanza. Come quella, espressa in forma garbata, dal segretario dell'Udc Marco Follini: «Dissento dalla scelta di Fini, ma la rispetto. Da parte mia ,non andrò a votare. Considero l'astensione una legittima opinione politica e non l'indizione di una crociata». E ieri sera n cardinale Camillo Ruini è andato al Senato a celebrare una messa in preparazione della Pentecoste. E ha invitato i senatori e dipendenti di Palazzo Madama presenti «a perseverare» nella verità: «Può essere difficile per i sacerdoti, per i professionisti o per i politici. Ma non è impossibile». Prima, in un colloquio privato con Marcello Pera durato quaranta minuti, aveva parlato del nuovo Papa Benedetto XVI, dell'identità dell'Europa e della difesa della vita. Quindi certamente anche di quel referendum che tanto tormenta la Chiesa italiana. E delle sofferenze provocate da certi «sì» come quelli espressi dal leader di An.


    

 

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