ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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CORRIERE DELLA SERA (Sezione: PRIMA PAGINA e IN PRIMO PIANO Pag. 7 ) |
Martedì 17 Settembre 2002 |
Fiorenza Sarzanini
Due aerei spia, così saranno pattugliate le coste
ROMA - Ingressi legali per premiare i Paesi che collaborano con l’Italia nella lotta contro i trafficanti di uomini. Potenziamento dell’attività di intelligence e dei controlli in mare anche utilizzando gli aerei senza pilota per individuare e bloccare le «carrette» del mare. La linea del governo per fermare la nuova ondata di sbarchi si muove su due binari paralleli. Mentre, a sorpresa, il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano propone un decreto flussi «per dare un segnale a chi rispetta gli accordi bilaterali», il Sismi invia gli 007 in quegli Stati ormai diventati varchi accessibili per il flusso dei clandestini e Palazzo Chigi mette a punto un progetto che prevede il «pattugliamento» delle coste ventiquattr’ore su ventiquattro. IL DECRETO - Dopo il varo della legge Bossi-Fini il governo aveva escluso un ulteriore provvedimento che favorisse l’ingresso degli extracomunitari. Ma, viste le difficoltà di ottenere impegni concreti nella riduzione delle partenze dagli Stati dell’area maghrebina, Mantovano propone di ripristinare le quote di accoglienza per poter far entrare circa 20.000 persone. Lo scorso anno si consentì l’ingresso di 6.000 albanesi, 3.000 tunisini e 1.500 marocchini. Se la sua proposta fosse accolta, a questo elenco si aggiungerebbero il Bangladesh (1.000 persone), lo Sri Lanka (1.000), l’Egitto (1.000) e verrebbe riservata un’ulteriore quota per quei Paesi che accetteranno di siglare i trattati bilaterali di cooperazione e riammissione. «La nuova normativa - spiega il sottosegretario - sta funzionando bene, ma manca un tassello importante e cioè la collaborazione con gli altri Stati, anche per evitare tragedie come quella accaduta in Sicilia». Su questa linea si sta muovendo il ministro Giuseppe Pisanu, che, dopo aver incontrato l’ambasciatore libico, questa settimana vedrà i rappresentanti diplomatici di Tunisia, Egitto e Marocco. «Una soluzione - assicura il ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia - verrà certamente trovata. Bisogna contemperare le esigenze relative al giusto rigore verso i clandestini, e soprattutto verso i mercanti di uomini e donne, e quelle legate all’accoglienza nel nostro Paese di tutti coloro che vogliono venire per poter lavorare avendo la stessa dignità e trattamento che riconosciamo ai cittadini italiani».
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