Il governo reagisce alle dichiarazioni del senatore Massimo Brutti (Ds) in merito a una presunta operazione di spionaggio sul caso Unipol, orchestrata dall’esecutivo con i servizi segreti, al fine di dare corpo alla «campagna di aggressione contro il centrosinistra». «Sono fantasie assolute - replica Silvio Berlusconi -. Non abbiamo mai utilizzato i poteri dello Stato per attaccare l’opposizione». Gli fa eco il vicepremier Gianfranco Fini: «E’ un’accusa infamante da respingere con sdegno. Si vergognino».

Anche il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano (An), passa al contrattacco e invita i Ds, se hanno notizie di reato, a rivolgersi alla magistratura. La Quercia, dal canto suo, conferma i sospetti ma nega di aver mai accusato i servizi segreti.