ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione:  POLITICA     Pag.     12)
Giovedì 22 aprile 2004

D. Mart.

LA MAGGIORANZA

 

 A rischio un cavallo di battaglia elettorale, timori nel Polo

La CdL si divide sulla decisione. Lega all’attacco, preoccupazione in FI e An. L’Udc: «E’ un atto di coraggio»


 

ROMA - Anche dall’insistenza dei manifesti elettorali fatti preparare dal premier per le Europee («Immigrazione clandestina. Meno 40 per cento»), si capisce quanto possa essere delicata la questione che ora rimbalza sulla scrivania del ministro dell’Interno. Giuseppe Pisanu non commenta e attende di leggere le motivazioni della sentenza della Corte ma è chiaro che la lotta all’immigrazione clandestina e le espulsioni coattive degli irregolari costituiscono una linfa vitale alla quale la Casa delle Libertà non può rinunciare. Nei primi 7 mesi del 2003, il Viminale ha effettuato 35.329 allontanamenti dal territorio nazionale e ha registrato un calo degli sbarchi in Puglia (meno 92 per cento), in Calabria (meno 90 per cento) e anche in Sicilia (meno 23 per cento). Questi dati, forniti da Pisanu l’11 agosto, furono commentati con ottimismo: «È ragionevole prevedere che con l’entrata a regime della Bossi-Fini, l’immigrazione clandestina subisca un’ulteriore battuta d’arresto...».

Ma ora, oltre alle sentenze della Corte che potrebbero azzerare espulsioni e arresti in flagranza, c’è anche il Consiglio di Stato che da mesi congela il regolamento attuativo della Bossi-Fini. La massima istanza dei giudici amministrativi ha fatto molte osservazioni al testo preparato dal governo: bloccati i centri per la formazione professionale previsti nei Paesi di origine degli immigrati, la banca dati per le richieste degli imprenditori da mettere in rete con i consolati e altro ancora.

E questo rallentamento del programma, messo in cantiere anche a costo di molte polemiche, rende ancor più difficili i rapporti all’interno della maggioranza. An si lamenta perché il sottosegretario Alfredo Mantovano, al quale tutti riconoscono equilibrio e competenza in materia di immigrazione, sarebbe stato improvvisamente emarginato da Pisanu. La Lega attacca frontalmente la Consulta: «Sentenza strana e confusa» dice il capogruppo Alessandro Cè. Invece, il senatore Maurizio Ronconi dell’Udc parla di «atto di coraggio della Corte Costituzionale» e aggiunge: «Se la sentenza dovesse servire a una rivisitazione della legge Bossi-Fini per una maggiore disponibilità di manodopera extracomunitaria per le aziende italiane, ci troveremmo di fronte alla soluzione di un problema e non a un danno per il Paese».

Ma il responsabile Immigrazione di An, Gianpaolo Landi di Chiavenna, teme il peggio dopo la sentenza della Consulta: «Potrebbero conseguire effetti molto negativi anche sul piano della sicurezza nazionale. Fermo restando il rispetto dell’articolo 13 della Costituzione (quello che verrebbe violato dall’espulsione amministrativa con accompagnamento coattivo alla frontiera, ndr ), l’azione della CdL deve continuare a essere rivolta verso la tutela della sicurezza degli italiani nel rispetto dei cittadini stranieri purché regolarmente presenti nel Paese». E anche Dario Rivolta, responsabile Esteri di FI, è preoccupato e chiede un intervento correttivo del governo e del Parlamento. Ma, ora, nella CdL nessuno vuole spiegare perché il decreto legge correttivo già pronto ai primi di marzo sia stato poi bloccato prima del suo ingresso in Consiglio dei ministri. .


    

 

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