ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA (Sezione: POLITICA Pag. 11) |
Venerdì 22 ottobre 2004 |
Francesco Di Frischia
REGIONALI / 2 Il governatore di An, attaccato, lascia un dibattito
Gli uomini di Gasparri contro Storace
ROMA - Francesco Storace contestato dalla «Destra protagonista», corrente di An guidata da Maurizio Gasparri, interrompe un incontro con quadri locali e parlamentari di Alleanza nazionale. La manifestazione, organizzata ieri sera in un albergo capitolino, era stata preparata in vista dell’avvio della campagna elettorale per le regionali del 2005. In un volantino il «governatore» è stato accusano di avere costituito «una lista che porta il suo nome» e per la mancanza di unità del partito «sepolto dall’ipocrisia e travolto dalla faziosità». All’incontro erano presenti tra gli altri il ministro Gianni Alemanno, il sottosegretario Cesare Curzi e i parlamentari Fiori, Mazzocchi e Consolo. Assenti, invece, all’inizio del dibattito, esponenti della «Destra protagonista». Prima dell’interruzione il «governatore» del Lazio, più volte applaudito, si era augurato che «An torni ad essere il partito più importante di Roma» e, dopo aver ricordato i traguardi raggiunti in cinque anni di presidenza della Regione, aveva annunciato: «Alle prossime elezioni andrò al seggio della Balduina e voterò per An». La promessa è stata accolta con un’ovazione dal folto uditorio. Parlando della lista che porta il suo nome, Storace ha precisato che «si rivolge a chi non vota da anni e andrà nel recinto presidiato del centrosinistra per portare i voti dall’altra parte». La distribuzione di un volantino della «Destra protagonista», ha fatto serpeggiare malumore tra gli storaciani. Quando il foglio, anonimo, ma poi rivendicato a voce dal consigliere comunale Fabrizio Ghera, è arrivato nelle mani di Storace e Alemanno, il presidente della Regione stizzito ha esclamato: «Grazie ad An per l’aiuto che mi date...». Poi ha lasciato la sala, accompagnato da Alemanno, aggiungendo: «È una scena che ogni tanto si ripete. Su 500 quadri che ci hanno accolto con tanto affetto, ce ne sono stati due che hanno scambiato le elezioni per un congresso. Ognuno ha i suoi Nunzio D’Erme. Accadde anche nel ’99, alla vigilia delle altre elezioni. Ho sentito la parola rivendicazione... è curioso, ma non mi scalfisce. È un problema di Fini». Alemanno ha minimizzato: «La contestazione è il gesto irresponsabile di un piccolo gruppo per problemi loro». Nella stessa giornata una sessantina di parlamentari della destra hanno sottoscritto un documento che stanno per inviare a Gianfranco Fini per sottolineare che la «stagione delle componenti è da considerarsi finita», e che oggi il partito esige «unità e chiarezza». I parlamentari chiedono a Fini di fare tutto quello che può per superare la logica delle correnti, lasciarsi alle spalle una stagione di divisioni interne, guidare An senza «intermediazioni». Le prime firme sono quelle di Pippo Scalia e del portavoce Mario Landolfi. A seguire quelle del sottosegretario Mantovano, di Bocchino, Ronchi, Malgieri e Maceratini. Pronto a firmare l’appello anche il ministro Tremaglia.
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