ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione: IN PRIMO PIANO      Pag.     5)
martedì 22 maggio 2004

Daria Gorodisky

SCHIERAMENTI

 

 Dal Carroccio a Rifondazione il fronte contro la Carta

Calderoli: alle urne, ma voteremo contro Giordano: abroghiamo questo simulacro


 

ROMA - Che alla fine si voti o meno un gradimento alla costituzione Ue, un fronte del no è già sceso in campo. Roberto Calderoli , vice presidente del Senato e coordinatore delle segreterie nazionali del Carroccio, lo dice con tutta la forza e la passione del leghista sanguigno e deciso a non mollare: «Il referendum? Lo abbiamo chiesto prima noi, Frattini è arrivato dopo... Noi non solo auspichiamo che si svolga, ma annunciamo che voteremo contro la Costituzione europea».

La voglia di consultare l'elettorato è ribadita anche dal ministro della Giustizia Roberto Castelli , che però cita il collega degli Esteri: «Sono d'accordo con Frattini. Non ho ancora letto la bozza finale della Carta: dovrò fare le mie valutazioni». Calderoli, a nome della Lega, invece ha già valutato: «Quel testo riduce la sovranità nazionale e rende il Parlamento europeo suddito della Commissione. Poi c'è anche il problema del mancato riferimento alle radici cristiane: è inaccettabile, significa chinare la testa di fronte all'islam». La tentazione di affossare la Carta appena applaudita a Bruxelles dai governi dei 25 però serpeggia anche nei partiti alleati. Maurizio Lupi , rappresentante cattolico formigoniano di Forza Italia, apprezza l'ipotesi referendum: «E mi auguro che si abbia il coraggio di proseguire. Il Paese deve poter decidere se questa Costituzione è il male minore o il male totale. Io sono molto critico: ne è uscita un'Europa senza identità, un'unione fatta di burocrazie e finanze. Sembra più lo statuto di un consiglio di amministrazione che una carta di identità. Manca il richiamo alle nostre radici, ed è stata dimenticata la sussidiarietà». Una bocciatura, allora? «Le premesse ci sono tutte. Devo ammettere che non sono mai stato così vicino alla Lega».

Molto duro anche il giudizio del sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano , che in An esprime le istanze cattoliche. «Quella Carta fornisce un'immagine di debolezza intrinseca dell'Europa, ne esce un albero senza radici. Ma l'Europa non esisterebbe senza il cristianesimo: non è neppure un continente, geograficamente è soltanto l'appendice occidentale dell'Asia». In quanto al referendum, per Mantovano «è un problema secondario», ma comunque comporterebbe «un rischio flop ancora più evidente. Ci sono paesi in cui il voto per Strasburgo ha registrato un'affluenza inferiore al 50%. Con queste percentuali, che viatico potrebbe avere la Costituzione?». E sull'eventuale voto c'è un «non so» accompagnato dall'ipotesi «lasciare libertà di coscienza».

Una promessa di no secco arriva invece anche da qualcuno dell’opposizione. «Questa Costituzione nega l’esigibilità dei diritti sociali e perché non ripudia la guerra», dichiara Franco Giordano , capogruppo alla Camera di Rifondazione. E conclude: «Vogliamo abrogare questo simulacro sotto cui si nascondono le regole dei più forti, le dinamiche di mercato e la sottomissione delle carte nazionali».


    

 

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