ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA (Sezione: PRIMO PIANO Pag. 6 ) |
Martedì 23 Maggio 2006 |
L. Sal.
Coppie di fatto, il Vaticano critica la Bindi
ROMA - Finisce che la cattolica Rosy Bindi si becca il rimprovero dell’ Osservatore Romano («posizioni indifendibili») e i complimenti dell’Arcigay che loda la «sua autonomia di pensiero». E questo rovesciamento della parti è la foto più nitida di quello che è successo dopo le aperture del ministro della Famiglia sulle coppie di fatto. Un’immagine ancor più leggibile di quella che viene dalle dichiarazioni politiche con i cattolici (a destra e a sinistra) che dalla Bindi prendono le distanze. E la maggioranza si divide sulle parole del ministro. OSSERVATORE ROMANO - «Quello che colpisce - scrive il quotidiano della Santa Sede - è lo sforzo sovrumano di cercare argomenti per difendere posizioni indifendibili, almeno dal punto di vista cattolico». Una critica che si colora di sarcasmo: «Non meraviglia dover leggere l’ennesima evoluzione acrobatica sulle coppie di fatto. Semmai qualche briciolo di meraviglia lo si prova nel constatare che, a fronte dei tanti problemi del Paese, ci si affretti ad occuparsi di questioni molto a cuore a chi si occupa della cosa pubblica». ARCIGAY - Per l’Arcigay è il presidente Sergio Lo Giudice a parlare: «Ancora una volta Rosy Bindi è riuscita a stupire per la sua autonomia di pensiero». E se alle critiche dell’ Osservatore Romano il ministro non risponde, l’Arcigay non si lascia sfuggire l’occasione: «Si tratta di una replica ossessiva della rappresentazione ideologica della famiglia come entità astratta, distinta dalle realtà». CATTOLICI CONTRARI - Clemente Mastella promette: «Contro i Pacs farò una battaglia» ma aggiunge che «bisogna utilizzare la formula parlamentare senza un’iniziativa del governo anche perché il capitolo Pacs tocchi solo il centrosinistra». Un no secco viene da un compagno di partito della Bindi, il senatore della Margherita Luigi Bobba, ex presidente dell’Acli: «Mi sembra che ci sia un po’ di libera uscita dei ministri, in fondo c’è un programma che è vincolante e Prodi ne è il garante». Cosa dice il programma dell’Unione? Non parla espressamente di Pacs ma di «riconoscimento dei diritti alle persone che fanno parte delle unioni di fatto». Formula sufficientemente vaga per essere tirata da una parte e dall’altra. Dal centrodestra, invece, solo bordate. «Quello creato per trovare un posto alla Bindi - dice per An Riccardo Pedrizzi - ci sembra purtroppo un ministerino dei Pacs». E per il senatore Alfredo Mantovano (An): «Ora il governo dell’Unione ha di fronte due strade: o elabora un disegno di legge che sciolga i nodi problematici, facendo capire, per esempio, se le convivenze gay sono parificate alle famiglie vere e proprie, oppure rinuncia». «Speriamo che invece di bacchettare Fioroni e meditare vendette sul referendum - aggiunge l’udc Luca Volontè - il ministro della Famiglia si dedichi alle politiche familiari». Del referendum e dell’intenzione di rivedere la legge sulla fecondazione parla anche Carlo Casini, del movimento per la vita: «Sembra che nel centrosinistra qualcuno abbia voglia di suicidarsi».
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