MILANO - Poche parole, chiarissime: «I provvedimenti giudiziari sono soggetti al controllo nel sistema delle impugnazioni e alla critica dell'opinione pubblica. Ogni magistrato, nelle sue motivazioni, deve attenersi a criteri di pertinenza delle argomentazioni e rispetto delle persone». Edmondo Bruti Liberati, presidente dell'Associazione nazionale magistrati, interviene così dopo due giorni di polemiche attorno alle parole contenute nell'ordinanza del Gip di Bari, che ha definito «mercenari» i quattro italiani rapiti in Iraq. «Se, in via eccezionale, un magistrato decide di rilasciare dichiarazioni pubbliche sui propri provvedimenti - aggiunge Bruti Liberati - a maggior ragione deve rispettare i criteri di equilibrio e misura previsti dal codice deontologico dell'Anm» .

Alcune frasi del gip Giuseppe De Benedictis, invece, hanno alimentato polemiche e reazioni che non riguardano solo l'ordinanza che ha scritto, ma in qualche caso si sono allargate al tema-magistratura oltre che a quello della guerra. Ieri ha parlato il vicecoorQinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto, chiamato in causa in un'intervista: «Quel Gip si deve vergognare: o non conosce l'italiano, o non conosce il diritto. Avendo fatto, nel migliore dei casi, un errore colossale, pensa di rifarsi una verginità insultando me e il sottosegretario Mantovano. E' la dimostrazione che servono esami psico-attitudinali per essere ammessi in magistratura». Replica di De Benedictis: «Non mi piace offendere le persone, tanto meno Fabrizio Cicchitto, che non conosco».

Il vicepresidente della Camera, Fabio Mussi (Ds), sottolinea un altro aspetto della vicenda: «Sarebbe stato meglio se in Iraq non ci fossero stati contractor. Non si è vigilato sulla corsa all'ingaggio di combattenti privati. Gli unici che in Iraq cercano di fare qualcosa di buono sorio.i membri delle Odg». Il ministro della Difesa, Antonio Martino, preferisce «starne fuori». Il suo collega all'Ambiente, Altero Matteoli, si chiede: «Come posso fidarmi di un giudice che ritratta quello che ha scritto il giorno prima?». E dice: «Una cosa del genere è possibile perché la politica non fa al meglio il suo lavoro».

Luigi Berlinguer, consigliere laico del Consiglio superiore della magistratura, ragiona: «I magistrati devono essere sobri anche nei loro-provvedimenti: devono usare un linguaggio ispirato a misura e cautela. Se si verifica, dall'esame delle carte, che questo principio è venuto meno, è giusto che il Csm giudichi con il rigore consono alle sue funzioni di auto governo» . Poi sottolinea che il Riesame ha bocciato l'ordinanza del gip. E chiude: «Credo che la richiesta di valutare il caso del gip di Bari debba essere accolta dal Csm. E ,che questo assicuri vitalità al sistema della giustizia italiana. La vicenda di Bari, però, non deve diventare l'occasione per criticare questo sistema, o per mettere in discussione le funzioni del Csm».