ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA (Sezione: Pag. ) |
Venerdì 24 febbraio 2006 |
Marco Nese
Il manifesto di Pera: «Difendiamo l’Occidente»
ROMA - Marcello Pera, presidente del Senato, lancia il suo manifesto per la riscossa dell'Occidente. Annuncia battaglia contro il relativismo, il pacifismo, la perdita del senso religioso. Vuole ridare agli occidentali l'orgoglio per le tradizioni e le conquiste civili, la forza per difendere il valore della famiglia e la fierezza per riscoprire l'identità europea. Deplora la «risposta europea troppo debole agli attacchi dei fanatici islamici, caldeggia una stretta collaborazione fra Europa e Stati Uniti e «una strenua difesa di Israele». È il manifesto dei moderati, non amano essere definiti teocon. Porta la firma di parlamentari della Casa delle libertà, compresa quella del premier Silvio Berlusconi. Forza Italia è presente anche con Sandro Bondi, Ferdinando Adornato, Elio Vito, Renato Schifani, Angelo Sanza. A nome di Alleanza nazionale figurano Gianni Alemanno, Maurizio Gasparri e Alfredo Mantovano. Mentre l'Udc vede schierati Carlo Giovanardi, Francesco D'Onofrio e Luca Volonté. Ha firmato Letizia Moratti, ministro dell'Istruzione. Alla conferenza in cui Pera ha esposto i contenuti del documento si è presentato anche il leghista Alberto Brambilla. Un programma che rispecchia i valori del centrodestra. «Ma non è una lista elettorale», chiarisce Pera. Anche se qualcuno degli intervenuti alla conferenza è in odore di candidatura in Forza Italia, come la giornalista Fiamma Nirenstein e Gaetano Quagliariello, presidente di Magna Carta. La lista dei promotori contempla alcuni esponenti del mondo cattolico come Cesare Cavalleri (Studi Cattolici), Giovanni Cantoni (Cristianità), Roberto De Mattei (Radici Cristiane), Giovanni Cesana (Comunione e liberazione). Spicca il nome di Bruno Dallapiccola, presidente di Scienza e Vita, membro del comitato di bioetica. Approvano il progetto il regista Pupi Avati e don Pierino Gelmini, fondatore della Comunità Incontro. Curiosa l'adesione di alcuni personaggi del Marocco, come Yassin Belkassem, Eddaoudi Tilouani e la signora Souad Sbai. «C'è un Islam dei Paesi moderati - dice il presidente del Senato - con cui dialoghiamo». Secondo Pera, le vignette «o le magliette possono essere di cattivo gusto», ma non sono la causa delle violenze. «Il fondamentalismo si stava preparando, aspettava solo la scusa». Con il manifesto è nato anche il sito Internet perloccidente.it , nel giro di poche ore ha raccolto 120 adesioni fra cui quella di Andrea Pamparana, del Tg5. Alcuni aderenti ricorrono a slogan per giustificare il loro consenso. C’è chi ripete con Churchill che «arrendevole è uno che alimenta il coccodrillo sperando di essere mangiato per ultimo». Un altro riprende un incitamento di Elvis Presley: «Meno chiacchiere, più azione».
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