ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione: POLITICA    Pag.   11  )
Martedì 26 novembre 2002

Roberto Zuccolini

 

Un vertice di maggioranza sul federalismo
Oggi il pranzo da Berlusconi. Bossi: solo ostruzionismo dal centrosinistra. Casini: equilibrio tra Nord e Sud


 

ROMA - Un vertice. Se ne parlava ormai da giorni e lo richiedevano soprattutto i centristi della maggioranza, per niente convinti di dover accettare il testo sulla devolution senza modifiche e garanzie sull’unità nazionale. E alla fine è arrivato l’annuncio. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, precisa che l’incontro di oggi fra i leader della Casa delle Libertà spazierà «su tutta la questione politica attuale, dalla Fiat alle emergenze che deve affrontare la Protezione Civile fino al calendario della Finanziaria e del federalismo». Ma sembra certo che proprio quest’ultimo argomento porterà via la maggior parte della colazione a Palazzo Grazioli.

I CENTRISTI - Il presidente della Camera interviene per la prima volta in modo diretto sulla devolution augurandosi che il dibattito - che riprende oggi al Senato - sia «serrato e sereno». Per questo censura sia le tentazioni «aventiniste delle opposizioni» che «le imposizioni della maggioranza». Un intervento decisamente bipartisan: «Non si deve rinunciare a trovare una intesa». Ma soprattutto Casini rivendica «l'importanza dello Stato solidale che non significa certamente nostalgia per lo Stato assistenziale». Cioè l’allineamento economico tra Nord e Sud che è stato in questi giorni il cavallo di battaglia sia dell’Udc che di una parte di An. Si tratta dei settori della maggioranza più critici nei confronti del disegno di legge targato Bossi che punta a trasferire alle Regioni le competenze esclusive su scuola, sanità e polizia locale. Non a caso ieri il ministro per le Politiche comunitarie Rocco Buttiglione tuonava nuovamente contro «chi pensa di voler tornare alla secessione». E ammoniva: «Non lo permetteremo mai».

BOSSI - Il resto della maggioranza è preoccupato a rispondere al centrosinistra che minaccia un’opposizione durissima. Umberto Bossi denuncia: «La maggior parte degli emendamenti presentati dall’Ulivo non riguardano la devolution. Il loro è puro ostruzionismo». E il capogruppo di Forza Italia, Renato Schifani, parla dei «soliti slogan propagandistici» dell’opposizione. Ma il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, frena sulla polizie locali: «Agiranno sempre nel rispetto delle competenze esclusive della polizia nazionale».

E anche dalla Confindustria arrivano nuovi consigli alla prudenza nell’affrontare la modifica dell’articolo 117 della Costituzione. Avverte il presidente Antonio D’Amato: «La devolution è un tema che richiede cautela e responsabilità». Mentre il direttore generale, Stefano Parisi, invita ad affrontare prima l’attuazione della riforma federalista già approvata alla fine della scorsa legislatura dal centrosinistra (il titolo V della Costituzione).

ULIVO ALL’ATTACCO - Il centrosinistra continua ad avere accenti da battaglia che si accompagneranno ai 4 mila emendamenti presentati. Per l’ex presidente del Senato Nicola Mancino (Margherita) la devolution «incrina l’identità culturale del Paese» e rappresenta «un evidente imbroglio istituzionale». Ma il presidente della Quercia Massimo D’Alema è convinto che alla fine, dopo una dura battagia, «quella legge sicuramente non passerà».


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