ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA (Sezione: Primo Piano  Pag. ) |
Lunedì 29 Luglio 2002 |
Alessandra Arachi Sbarchi di clandestini La Lega contro Ciampi ROMA - La Lega era partita all’attacco, con una grande foto che apre il giornale la Padania : una nave stracolma di immigrati clandestini. E sopra due scritte: «Continuano ad arrivare. E Ciampi non firma». «Cosa aspetta il Quirinale a promulgare la Bossi-Fini?». Ma la nuova legge sull’immigrazione, approvata definitivamente l’11 luglio, non è ancora arrivata sul Colle. Non c’è un caso «politico», «a Bossi sarebbe bastato un minuto per scoprire che la legge ha appena finito il suo iter tecnico, indispensabile prima di poter arrivare alla firma del capo dello Stato», commenta Carlo Giovanardi, ministro per i Rapporti con il Parlamento. La riforma Bossi-Fini arriverà stamattina sul tavolo di Carlo Azeglio Ciampi. Spiega Giovanardi: «Approvata l’11 luglio, la legge è stata firmata dal presidente del Senato il 16 luglio, poi trasmessa alla presidenza del Consiglio». Tempi tecnici lunghi per una legge complessa. Ma non del tutto casuali. «Ne abbiamo parlato proprio all’ultimo Consiglio dei ministri: andiamoci piano con la legge. E’ importante far sì che non entri in vigore a ferragosto e ci trovi spiazzati: necessita di molti adempimenti legislativi e burocratici, dobbiamo prepararci», aggiunge il ministro Giovanardi. E assicura: «A quel consiglio c’era Bossi, ma anche Maroni e Castelli, tutti e tre i ministri della Lega». Perché allora la Padania ha puntato il dito contro il capo dello Stato? «Ma mica è un attacco. Diciamo che a Ciampi abbiamo rivolto una garbata sollecitazione», minimizza Francesco Speroni. Il capo di gabinetto del ministro Bossi si meraviglia. «Non è possibile che non sia ancora arrivata al Qurinale. Mi sembra davvero strano, troppo tempo: sono passati già diciassette giorni, mentre in media per la promulgazione di una legge di giorni ce ne vogliono tre-quattro». L’aspetta a braccia aperte quella legge la Lega. Su questo Speroni non ha dubbio: «Dobbiamo sbrigarci: l’opinione pubblica la vuole, gliela abbiamo promessa. E se domani Saddam decide di invaderci e ci invia i suoi uomini vestiti di straccioni sulle carrette? Dobbiamo difenderci». E il dubbio è che quella foto sparata di apertura sulla Padania , non sia semplicemente frutto di un equivoco. Davvero Bossi non sapeva? «Questo è un altro dei tanti attacchi che Bossi fa a Ciampi, gratuito e sbagliato», è convinto Luca Volontè, capogruppo dell’Udc alla Camera. E sospira: «Purtroppo l’attacco a Ciampi è un attacco a chi rappresenta l’unità nazionale. Purtroppo abbiamo anche gente così nella nostra maggioranza». Il dubbio è che con quel titolo la Lega abbia voluto forzare non soltanto la mano del presidente della Repubblica, ma proprio i tempi di una legge che ha fatto molto discutere e che, chissà, avrebbe potuto subire qualche intralcio. Ciampi ha tempo fino all’11 agosto per firmarla e promulgarla. Soltanto in casi estremi può decidere di rimandarla al Parlamento, con adeguate motivazioni. E’ successo, in passato, per motivi di copertura finanziaria. «Ma non potrà essere questo il caso», garantisce Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno, che la Bossi-Fini l’ha portata per mano all’approvazione delle Camere. E spiega: «I problemi di copertura finanziaria sono stati risolti tutti, li ho seguiti io, personalmente».
|
vedi i precedenti interventi |