ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione: Politica       Pag.    11)
Giovedì 2 giugno 2005

R.Zuc.

PROCREAZIONE/ An, 120 paramentari contro la linea di Fini

LE REAZIONI

 I referendari al governo «Mandate sms»

Capezzone: quornm trnccato con militari e italiani all'estero


 

ROMA - I radicali continuano a manifestare sotto Palazzo Chigi e i diessini promettono una «grande mobilitazione". Dal fronte opposto gli asterisionisti difendono le loro ragioni mentre il referendum provoca una nuova tempesta dentro An. In altre parole si alza il tono della campagna elettorale sulla fecondazione assistita.


SMS REFERENDARI - I promotori dei quesiti referendari chiedono al governo che per l'appuntamento del 12 e 13 giugno invii a tutti i cittadini lo stesso sms che invitò a votare durante le scorse europee. Un'iniziativa che a suo tempo venne fortemente contestata dal centrosinistra, proprio perchè voluta e firmata dalla Presidenza del Consiglio. Il radicale Daniele Capezzone, accampato davanti a Palazzo Chigi insieme ad alcuni suoi compagni di partito, accusa il governo di «avere truccato il quorum" perchè a suo giudizio i 30 mila militari in missione e oltre un milione di italiani all'estero «non riceveranno neanche il plico elettorale pur rappresentando quasi il 3 per cento dell'elettorato". E, sostenendo la tesi del costituzionalista Michele Ainis, convinto che i ministri di culto che invitano all'astensione commettano un reato (con sanzione da 6 mesi a 3 anni di carcere), incassa la risposta del ministro Udc Carlo Giovanardi: «Si tratta solo di una tesi stravagante accolta da un assordante silenzio dei giuristi". E quella di Alfredo Mantovano (An): «Il reato c'è solo in presenza di abuso o costrizione. E comunque trovo assai stravagante l'idea di istituire a Rebibbia un braccio per il clero».


VADEMECUM DEGLI ASTENSIDNISTI - I Protesta n comitato Scienza e Vita (voluto dalla Conferenza episcopaale), al quale ieri ha aderito ànche il forzista Antonio Tajani. E l'invito a non recarsi alle urne ora è spiegato in un vademecum, presentato a Roma nella Basilica di Santa Maria Maggiore: un opuscolo di 88 pagine intitolato «lO domande sulla legge 40» che sarà distribuito nei prossimi giorni ai cit tadini.


AN DIVISA - Proprio per il «non voto» ieri, dentro Alleanza Nazionale, si è consumata una nuova presa di distanza da Gianfranco Fini. Dopo i tre «sÌ» e un «no» annunciati dal vicepremier i parlamentari astensionisti del partito fanno sapere di essere ormai 40 su 47 senatori e ben 80 deputati (la grande maggioranza). Sostengono che «il non voto è del tutto coerente con la linea del partito» e che «a essere strana è la posizione di Fini". A difendere il presidente del partito èinvece un altro gruppo di parlamentari guidato da Ida Germontani e Luigi Martini che, in minoranza, sta lavorando a un appello per tre «sÌ» e un «no".


LA BATTAGLIA DEL QUORUM - Sulle critiche rivolte da Massimo D 'AIema alla linea astensionista della Cei ieri è intervenuto. Clemente Mastella: «Si tratta di toni arroganti e supponentÌ». Ma il verde Alfonso Pecoraro Scanio dà ragione al presidente della Quercia rilanciando una revisione (al ribasso) del quorum del 50 per cento attualmente necessario perchè il referendum sia valido. E all'interno dei Ds, accanto alla «mobilitazione straordinaria» annunciata dal coordinatore della segreteria Maurizio Migliavacca, ci si interroga anche sull'opportunità di far conoscere l'affluenza alle urne nella giornata di domenica, come tradizionalmente si fa, per paura di influenzare in un modo o nell'altro gli elettori. Lo fa ~o dei promotori del referendum come Lanfranco Turci scegliendo per la libertà di informazione, accompagnata da alcune richieste: «Non saremo proprio noi a chiedere di oscurare le notizie. Però esigeremo che venga rilasciato con immediatezza il certificato a chi lo ha perso e che si dica chiaramente che si può votare anche lunedÌ».


    

 

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