ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA (Sezione: IN PRIMO PIANO Pag. 8 ) |
Sabato 30 novembre 2002 |
R. Zuc. Federalismo e riforme
La Lega con Fini: non ci saranno istituzioni stravolte
ROMA - A stroncare ogni interpretazione malevola è il «padre» della devolution Umberto Bossi: «La penso come Fini: partiamo con questa poca cosa, mi basta. Non ci sarà uno stravolgimento delle istituzioni». Risponde così il ministro delle Riforme alla lettera con la quale il vicepresidente del Consiglio invitava tutti i parlamentari di An a minimizzare gli effetti «rivoluzionari» del disegno di legge costituzionale in discussione al Senato. E quindi a votare il testo in modo compatto. La stessa compattezza che Silvio Berlusconi desidera sull’argomento riforme, tanto che per «costruirla» all’interno della maggioranza, ieri pomeriggio, durante il Consiglio dei ministri, ha lanciato l’idea di una «due giorni» di riflessione: una riunione della Casa delle Libertà non solo su devolution, ma su tutte le riforme istituzionali, dal Senato delle Regioni alla Corte Costituzionale, dal Titolo V della Costituzione al presidenzialismo.
Sempre nel Consiglio dei ministri Umberto Bossi ha comunque ribattezzato la devolution «madre di tutte le riforme». Mentre Gianfranco Fini ha sottolineato che «la previsione di una polizia regionale renderà necessaria l'approvazione definitiva delle norme di attuazione della riforma del Titolo V» prima del via libero definitivo alla stessa devolution. E non a caso ieri il sottosegretario Alfredo Mantovano ha ribadito il suo «no» a nuovi corpi di polizia: «Non c’è necessità».
La lettera del vicepremier ai parlamentari di An è stata quindi digerita senza particolari problemi all’interno della Lega (non provoca scandalo né in Speroni né in Calderoli) mentre fa parlare alla Margherita di «cambiale firmata a Bossi». Intanto il presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, in un’intervista pubblicata oggi sul Corriere del Veneto (il nuovo giornale regionale abbinato al Corriere della Sera ), avverte che la devolution dovrà riguardare le Regioni, «perché tra Comuni, Province» e tutto il resto, «di livelli istituzionali francamente qualcuno è di troppo».
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