ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione:  POLITICA     Pag.   )
Venerdì 30 Agosto 2002

Virginia Piccolillo


INTERNO / Il sottosegretario (An): se ci sono idee diverse le chiariremo nel vertice di oggi

 

Mantovano: non restituiremo i contributi a chi dichiara il falso



 

ROMA - «Oggi ci sarà un vertice di maggioranza e se ci saranno orientamenti diversi saranno portati a sintesi. Come è stato fatto finora». Era stato in prima linea, nei giorni difficili del dibattito parlamentare sulla legge Bossi-Fini, per trovare soluzioni tecniche in grado di superare i dissensi interni alla maggioranza. E ora che l’annuncio del ministro del Welfare sull’obbligo di regolarizzare solo i lavoratori assunti a tempo indeterminato torna a suscitare le perplessità dei centristi, il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, tenta di ricucire gli strappi: «La linea di Maroni è la stessa adottata nell’ordine del giorno del Senato del 10 luglio ed è condivisibile perché se noi accettassimo di far regolarizzare il lavoro stagionale ci troveremmo di fronte al dilagare delle false dichiarazioni».

Il centrosinistra denuncia un match interno al governo.
«Nessun match. L’opposizione si metta l’anima in pace. La maggioranza ha votato in modo compatto tutti gli articoli, tutti i commi e tutti gli emendamenti di questa legge».

Ma Tabacci (Udc) dice che Maroni sbaglia.
«Nel vertice di maggioranza di oggi questo sarà certamente uno degli argomenti in discussione. Ma se ci saranno opinioni diverse verranno ricomposte».

E’ d’accordo con il blocco dei flussi annunciato dal ministro?
«Per il 2002 non crea problemi perché è un periodo limitatissimo. Per il 2003 Maroni ha detto che valuteremo dopo la regolarizzazione.».

Ma gli agricoltori già lanciano l’SOS raccolti.
«L’agricoltura è l’unico settore che nel 2002 ha beneficiato di un decreto-flussi di 60 mila unità».

Il Pdci vi accusa di «schiavismo».
«Non trattiamo l’immigrato come merce. Al contrario riteniamo che solo una remunerazione propria sia il presupposto della sua dignità».

La richiesta di moduli continua a ritmo vertiginoso. La parola d’ordine doveva essere «severità». E’ diventata «solidarietà»?
«Solo "legalità". Nel primo anno del governo Berlusconi le espulsioni sono aumentate di oltre il 30 per cento. E l’arresto di trafficanti di uomini ha avuto un incremento del 50%. Il rigore lo abbiamo dimostrato».

La sinistra dice che questa è la più grande sanatoria mai avvenuta.
«Non è una sanatoria perché non si offrono permessi gratuiti come in passato. Esiste una situazione di fatto di tanti stranieri che lavorano in nero al di sotto del minimo salariale. Gli si dà la possibilità di emergere. Nessuno può augurarsi che questo non avvenga».

Maroni già lancia l’allarme dichiarazioni «fasulle». Perché?
«Se qualche consigliere maldestro sta dicendo di versare il contributo che poi si vedrà, sappia che senza un impiego vero non si arriva neanche allo sportello della prefettura».

Ma se i clandestini che avranno versato i contributi saranno decine di migliaia, vi creeranno un problema politico?
«Dovremo solo organizzare rimpatri più consistenti. Ma sarà il primo caso di autocertificazione onerosa finalizzata alla propria espulsione».

Restituirete i contributi?
«No, perché?»


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