ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione: IN PRIMO PIANO       Pag.    5)
Sabato 4 giugno 2005

 

LE REAZIONI

 La Fallaci e l'astensione Elogi dal centrodestra e dal mondo cattolico


 

Nella sostanza, il cardinale Francesco Pompedda si dice d’accordo, «la Fallaci ha voluto muovere osservazioni sui rischi che si corrono se si fa un uso indebito dei metodi scientifici». Magari «è un modo un po’ esagerato di prendere posizione», dice il prefetto emerito del Tribunale della Segnatura apostolica, «ma è il suo stile». E infatti la prosa di Oriana Fallaci non rischia di lasciare indifferenti. Contro «l’offensiva per la libertà illimitata della ricerca scientifica», nell’articolo pubblicato ieri sul Corriere , la scrittrice ha evocato «le oscenità dell’eugenetica di Hitler» e motivato la sua scelta di astenersi al referendum: «Il 12 giugno non userò la scheda elettorale, e con tutto il cuore mi auguro che l’offensiva fallisca penosamente».

Un articolo «di una bellezza e di un’umanità incredibili, che tutti dovrebbero leggere», commenta il ministro An Gianni Alemanno , «tanto più che è scritto da una laica, da una delle grandi eroine della cultura laica del nostro Paese». Aggiunge Alemanno, in polemica con Fini: «Io sono per l’astensione, ho aderito al comitato Scienza e vita , ho fondato con altri amici il comitato "Militanti per la vita". Di fronte a tutto questo la situazione che si è creata in An è motivo di grande sofferenza». Anche per il compagno di partito Alfredo Mantovano, sottosegretario agli Interni, l’intervento di Oriana Fallaci è ancora più significativo perché arriva da «una intellettuale laica, e certamente non sospetta di vicinanza a tesi confessionali: vuol dire che stiamo discutendo di valori e realtà assolutamente non religiosi, constatabili da chiunque, e che superano i confini degli schieramenti».

Più prudente la reazione del comitato «Scienza e Vita», capofila della campagna per il «non voto»: la presidente Paola Binetti elogia i «valori che difende Oriana Fallaci, e cioè la vita, il rispetto per la natura dell’uomo e la contrarietà ad ogni forma di manipolazione, tutto ciò rappresenta il cuore della nostra campagna referendaria a favore dell’astensione»; ma «gli accenti con cui si esprime, l’aggressività, la rabbia, la violenza delle sue opinioni sono esagerati». Tra gli astensionisti del governo, l’elogio del ministro Udc Carlo Giovanardi si accompagna invece a un appoggio incondizionato: «Questa volta concordo con Oriana Fallaci per quello che dice e per come lo dice, la posta in gioco è talmente alta che indignarsi è un dovere e ancor più chiamare le cose con il loro nome». Critiche da Silvio Viale , presidente dell’associazione radicale «Adelaide Aglietta»: «Se con le modifiche referendarie alla Legge 40 si tornasse al nazismo, la Fallaci dovrebbe subito abbandonare gli Usa, ove il "nazismo" su queste materie si è instaurato da un pezzo».

Da Elisabetta Gardini , portavoce di Forza Italia, il commento più preoccupato: «Concordiamo con ciò che ha scritto Fallaci: l’Occidente, della sua storia, vede soltanto ciò che è deprecabile, di essa non riesce più a concepire cosa contiene di grande e di puro. Il mondo di valori su cui l'Europa aveva costruito la sua identità sembra giunto alla fine o uscito di scena».

Dietro questo referendum v’è un progetto anzi un proposito inaccettabile e terrificante (...) Il proposito di sostituirsi alla Natura, manipolare la Natura, cambiare anzi sfigurare le radici della Vita, disumanizzarla massacrando le creature più inermi e indifese. Cioè i nostri figli mai nati, i nostri futuri noi stessi, gli embrioni umani che dormono nei congelatori delle banche o degli Istituti di Ricerca


    

 

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