ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA (Sezione: CRONACHE Pag. 18 ) |
Venerdì 8 novembre 2002 |
Roberto Zuccolini
Permesso agli immigrati, scontro An-Lega
ROMA - A pochi giorni dalla scadenza della sanatoria, l’immigrazione divide di nuovo la Casa delle Libertà. Questa volta lo scontro non è sulla legge, in vigore da poche settimane, e neanche su un decreto, bensì sulla circolare del ministero dell’Interno che prevede la possibilità di un permesso di soggiorno valevole sei mesi per gli extracomunitari che denunciano i datori contrari alla loro messa in regola. Per Umberto Bossi si tratta di un «errore clamoroso». Tanto che tutta la Lega ne chiede l’«immediato ritiro». E oggi, con ogni probabilità, si assisterà all’ennesimo confronto nel Consiglio dei ministri: da una parte il ministro delle Riforme e gli altri rappresentanti del Carroccio, dall’altra Alleanza Nazionale, che con Fini e Mantovano ha ispirato la circolare, sostenuta dai centristi della maggioranza. LA CIRCOLARE DELLA DISCORDIA - Il testo, inviato il 31 ottobre a tutte le questure, prevede che chi intenta una causa per mancata regolarizzazione venga assimilato a chi perde il posto, ottenendo quindi il permesso di soggiorno di sei mesi previsto per questa categoria. Il tempo a disposizione per le denunce è breve: fino all’11 novembre, lunedì prossimo, vale a dire lo stesso giorno in cui scade la possibilità di presentare le domande di regolarizzazione agli uffici postali sia per colf e badanti che per gli altri immigrati dipendenti. A Milano la Cgil fa sapere che oltre 700 stranieri si sono già presentati agli sportelli della Camera del Lavoro per denunciare il loro licenziamento di fronte alla richiesta di regolarizzazione. Ma in alcune questure si attendono ancora istruzioni. E il Viminale con una nota definisce la circolare «un provvedimento tecnico che non è emanazione del vertice politico». LEGA ALL’ATTACCO - Dopo avere espresso la sua bocciatura sulle colonne del Sole 24 ore , ieri Umberto Bossi è tornato all’attacco: «Questa circolare è contro la legge e una circolare non può essere contro la legge. Noi siamo contrari perché così si fa il gioco della sinistra. La questione della lotta all’immigrazione clandestina è un fatto politico e non deve passare nelle mani della magistratura». Poi giù, nuovamente, l’ennesimo affondo contro le associazioni che a suo giudizio favorirebbero l’ingresso dei clandestini. E prima di lui il suo partito aveva formalmente richiesto «il ritiro immediato» del provvedimento. AN E CENTRISTI - Alleanza Nazionale difende la circolare. Anche perché si tratta di una linea espressa dallo stesso Gianfranco Fini che qualche giorno fa aveva invitato gli immigrati a denunciare i datori di lavoro che si sarebbero opposti alla regolarizzazione. Non interviene direttamente il vicepresidente del Consiglio e neanche il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, ispiratore del testo. Ma parla per tutti Ignazio La Russa: «La circolare intende solo garantire gli extracomunitari contro ipotesi di sfruttamento in nero del loro lavoro e rispecchia, nel contenuto, la tesi da sempre sostenuta da An: massima severità contro i clandestini ma piena solidarietà per chi rispetta le regole e ha un lavoro». A criticare la circolare, dentro il partito, è il responsabile per l’immigrazione Gianpaolo Landi di Chiavenna. Ma da via della Scrofa si fa sapere che si tratta di un intervento «a titolo personale». Decisamente a favore del provvedimento è invece il ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi (Udc): «La nostra battaglia è contro il lavoro nero: se il lavoratore sfruttato viene licenziato vuol dire solo che al suo posto si presenterà un altro immigrato disposto a lavorare in nero perpetuando una doppia ingiustizia e un doppio sfruttamento». Conclusione: oggi in Consiglio dei ministri si registrerà l’ennesimo scontro tra Lega da una parte, An e centristi dall’altra.
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