ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA (Sezione: CRONACHE e Pag. 15 ) |
Lunedì 9 febbraio 2004 |
Giovanna Cavalli Il sottosegretario Mantovano: ecco il progetto di una nuova legge sulla sicurezza
«Bisogna cambiare tutto, nei locali solo guardie giurate»
ROMA - Il buttafuori è destinato a sparire. E già adesso almeno sulla carta non esiste. Li chiamano così, ma sul loro contratto c’è scritto «custode» o «addetto alla sala», qualcosa di simile alle maschere nei cinema. C’è quello che lavora in proprio, da irregolare, spesso poco più che un energumeno in giacca scura che mantiene l’ordine a pugni e spallate. Più spesso i nerboruti guardiani da discoteca vengono forniti da agenzie specializzate, dotati di autorizzazione al portierato. Si calcola che in tutta Italia esistano circa un centinaio di queste società che impiegano 10.000 «operatori di sala» per 3.500 tra locali da ballo e discoteche. E che hanno più volte chiesto allo Stato un riconoscimento giuridico. A cancellare definitivamente il buttafuori «artigianale» sarà un disegno di legge del governo attualmente in esame alla Commissione Affari Costituzionali della Camera con altre proposte di iniziativa parlamentare, forse infine riunite in un testo unico. Altrimenti la normativa è ancora quella del 1931. Già nel 2001 peraltro fu siglato un protocollo d’intesa tra ministero dell’Interno e Silb (sindacato locali da ballo) che prevedeva la formazione professionale del personale di sorveglianza. In collaborazione con Fipe e Confcommercio sono partiti i primi corsi per buttafuori inquadrati come addetti alla sicurezza dal contratto del turismo, paga oraria di 20 euro all’ora. Si va dalle materie base (diritto e pronto soccorso più psicologia) alle esercitazioni pratiche. Con la riforma il ruvido buttafuori diventa «guardia giurata particolare» selezionata e addestrata. Ma il problema è un altro, come spiega Rino Sportoletti, segretario del Silb: «Che queste figure professionali possono tutelare i beni e non le persone. Non possono chiedere documenti nè in alcun modo bloccare qualcuno, nemmeno un cliente rissoso, bisogna comunque chiamare le forze dell’ordine». Le guardie giurate particolari, secondo la riforma in esame alla Camera, avranno la qualifica giuridica di incaricati di pubblico servizio. «Una figura a metà tra il cittadino e pubblico ufficiale», illustra il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano. «La legge ne specifica l’utilizzo, le caratteristiche e la formazione, che sarà affidata alle Regioni». I locali non potranno più avvalersi di guardiani irregolari. «Il buttafuori è e resta una figura fuori da qualsiasi regolamento. Le guardie giurate particolari dovranno in ogni caso rivolgersi alla Polizia, con cui avranno un rapporto privilegiato. Non potranno agire direttamente ma svolgere attività di ausiliari». E potranno essere impiegate, con compiti stabiliti, anche dentro gli stadi. Fabrizio Spadoni dieci anni fa era un buttafuori, ha avuto i suoi problemi, ora dirige la A Team, agenzia specializzata in scorte ai vip e ad aziende importanti. I suoi dipendenti sono più steward che bodyguard. Ma non dimentica quel che è stato: «Non bisogna colpevolizzare la categoria, anche se gli incidenti purtroppo capitano. Bisogna capire che quello dei buttafuori è un lavoro indispensabile per la sicurezza nelle discoteche, le guardie giurate non sono in grado di farlo perché non conoscono a fondo l’ambiente dei locali. Da 15 anni parlano di questa legge di riforma che non arriva mai». Resta una professione ambita. «Perché ti impegna poco, non è faticosissima e quei 100 euro a sera te li porti a casa». Il problema è che ci arrivano ragazzi impreparati e «quando c’è improvvisazione arrivano i guai». Spesso, accusa, sono proprio i gestori dei locali ad affidarsi a personaggi discutibili. Perché li pagano meno.
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